L’hotel da nababbi accoglie i primi ospiti

DUINO AURISINA. Grandi specchi alle pareti e sui soffitti, ampie vetrate per permettere al sole e alla luce di entrare un po’ ovunque, moquette che rende l’atmosfera ovattata, colori prevalenti nell’arredamento e nei tendaggi: il grigio e il blu. «Per ricordare le navi del passato». E all’ingresso gli addetti in sobrio tight grigio, con tanto di code, che ti accolgono con un accattivante sorriso. Il “Falisia resort e spa”, l’hotel a cinque stelle di proprietà di una delle più grandi catene alberghiere del mondo, la Starwood, situato nel cuore di Portopiccolo, è realtà. E, nelle ultime ore, ha accolto i primi clienti.
I febbrili ritocchi finali sono stati fatti: le 65 stanze, tutte con affaccio sul Golfo, sono pronte, anche se per qualcuna di esse l’apertura è rinviata di qualche giorno, per permettere a tecnici e operai di curare nei minimi dettagli l’arredamento e il comfort. Il “Falisia” vuole a pieno diritto essere considerato un gioiello dell’accoglienza. A regime, potrà accogliere fino a 130 ospiti, che potranno scegliere una delle cinque tipologie nelle quali sono state divise le stanze: classic, executive, de luxe, junior suite e suite. Ovviamente bisogna avere il portafogli adatto: una doppia classic, per esempio, è venduta, ad agosto, a 557 euro, ma si può salire a 1.777 per la suite con vista mare. A calamitare l’attenzione è proprio la suite presidenziale: 160 metri quadrati che comprendono una zona giorno, la stanza da letto, due bagni e «una maestosa terrazza panoramica - precisa Marco Milocco, general manager della Falisia a luxury collection resort & spa - che guarda sulla Baia». Ma il “Falisia” colpisce fin dall’arrivo in auto: attraversando il tunnel che dalla Baia porta nel garage sotterraneo dell’hotel, appena si scende dalla vettura ci si trova a tu per tu con una elegante reception, simile a quella situata all’ingresso del salone principale, più su, sul piano stradale. Siamo nel cuore della roccia della Baia, ma l’eleganza è assoluta. E se per caso c’è da aspettare qualche secondo, per permettere agli addetti, anch’essi in tight grigio, di sbrigare le pratiche di arrivo e verificare le prenotazioni, nessun timore. Comodi e raffinati divani, sistemati ai lati della reception, garantiscono da subito, al cliente appena arrivato, la sensazione di essere coccolati in tutto e per tutto. Poi si sale, con l’ascensore naturalmente, e si arriva nel salone di accoglienza. Da là si parte con altri ascensori per raggiungere le stanze. Le chiavi sono state da tempo abolite in strutture di questo tipo: tutto funziona grazie all’utilizzo di carte magnetiche e sistemi informatici. Anche l’uso dei televisori, degli impianti di condizionamento d’aria e delle tapparelle è assicurato da telecomandi. Ci sono stanze con letti a una piazza e mezza per ogni ospite, raffinate lenzuola, comodi accappatoi, bagni luccicanti e curati in ogni dettaglio.
Il ristorante, collocato a fianco dell’ingresso, è fedelmente legato, per colori e arredo, a tutto il resto dell’albergo. A completare il corredo di servizi offerti agli ospiti, l’accesso alla zona riservata della spiaggia: in tutto un’ottantina di lettini con ombrellone annesso, nell’area Ovest dell’impianto, quella, tanto per capirci, che guarda verso il Castello dei principi di Torre e Tasso. La si può raggiungere a piedi, ma il “Falisia” non si smentisce mai: chi vuole godersela fino in fondo può salire sull’imbarcazione che fa la spola fra l’albergo e la spiaggia. Un minuto o poco più di traversata. Ma vuoi mettere? Domani aprirà anche il ristorante “Cliff”, al pian terreno dell’edificio dell’albergo. Arredato per riprendere le eleganti atmosfere delle navi da crociera degli anni ’60, l’ambiente riporta alla memoria le antiche tradizioni marinare triestine. L’executive chef Leonardo Marongiu, formatosi alla scuola di Gualtiero Marchesi, accompagnerà gli ospiti in un’esperienza enogastronomica attraverso la cultura mitteleuropea, seguendo il ritmo delle stagioni.
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