Licenziamenti alla Burgo, operai in strada

Giornata decisiva oggi per i lavoratori della cartiera Burgo, l’impianto di San Giovanni di Duino la cui proprietà ha annunciato, per la fine dell’anno, il licenziamento di 153 degli attuali 372 dipendenti. Alle 11.30 le rappresentanze sindacali di categoria avranno un primo incontro nella sede di Confindustria. Ma l’appuntamento più atteso è quello delle 17.30 in Regione, quando a confrontarsi con i rappresentanti dei lavoratori saranno la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani e il suo vice, Sergio Bolzonello, assessore per le Attività produttive. «Si tratta di due incontri dai quali speriamo possa scaturire un percorso destinato a evitare il licenziamento di questi lavoratori – hanno detto ieri gli esponenti delle organizzazioni sindacali, durante il presidio davanti ai cancelli dello stabilimento, al quale ha fatto seguito lo sciopero del turno che va dalle 14 alle 22 – perché ci troviamo davanti a un baratro».
A San Giovanni di Duino, dove verso le 13 è arrivata anche una delegazione di dipendenti della cartiera di Tolmezzo, sempre del gruppo Burgo, che hanno voluto manifestare così il loro sostegno ai colleghi di Trieste, erano presenti Massimo Albanesi, segretario regionale della Fistel Cisl, Mauro Benvenuto e Alessandro Matteacci delle Rsu della Cisl, Luca Mian, segretario regionale della Uilcom Uil, Maurizio Goat, Simone Cumin e Fabio Candotto delle Rsu della Cgil. Albanesi ha definito la decisione della Burgo di tagliare 153 posti «un ricatto aziendale, perché dopo il 31 dicembre non sarà più possibile utilizzare la cassa integrazione speciale per le motivazioni addotte dalla proprietà, perciò per questi lavoratori si prospetta l’incubo della mobilità».
Era notevole ieri il nervosismo che si percepiva fra i lavoratori che hanno dato vita al presidio: le lettere di licenziamento hanno avuto l’effetto di una mazzata. «Sapevamo da tempo che c’erano alcuni problemi - hanno precisato i sindacalisti - ma mai avremmo pensato a una scelta che ha messo tutti in grande apprensione anche perché il debito dell’azienda è stato ristrutturato. Il volume del settore carta – hanno sottolineato – non presenta un quadro così drammatico come la proprietà vorrebbe far credere. La verità è che, alla base della decisione di cacciare 153 lavoratori c’è una precisa scelta strategica ai danni dell’impianto di San Giovanni di Duino. Ciò che manca in realtà - hanno evidenziato con forza - è un piano industriale. Non ci arrendiamo e siamo pronti a percorrere tutte le strade che possano in grado di portare a una soluzione diversa dai licenziamenti».
Nel corso dell’assemblea che ha fatto seguito al presidio, i rappresentanti dei lavoratori hanno deciso di proclamare lo sciopero per l’intera giornata di oggi «per permettere a tutti di venire sotto il palazzo della Regione dove, al termine dell’incontro con la presidente, illustreremo i risultati che ne emergeranno».
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