Liceo scientifico di Gorizia, la Provincia si rivarrà sulla ditta

Saranno messi in sicurezza i solai a rischio crollo del “Duce degli Abruzzi”. Già incontrato il direttore dei lavori. L’assessore Gironcoli: «Stupiti che il problema si sia presentato in quella scuola»
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 22.05.2014 Liceo Scientifico via Randaccio Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 22.05.2014 Liceo Scientifico via Randaccio Fotografia di Pierluigi Bumbaca

La Provincia vuole vederci chiaro sui solai a rischio-crollo del Liceo scientifico. Ritiene (giustamente) inammissibile che un problema del genere si possa essere verificato in un edificio scolastico che è stato ristrutturato completamente non nella notte dei tempi, bensì nel 2007. Non a caso è già stato contattato il direttore dei lavori, come annuncia l’assessore provinciale ai Lavori pubblici, Donatella Gironcoli.

«Stiamo facendo tutte le verifiche del caso perché non nego che ci siamo rimasti male: non ci aspettavamo che una simile problematica si verificasse in uno stabile sottoposto a un recentissimo restyling. Se dovesse evidenziarsi che l’intervento non è stato effettuato a regola d’arte, chiederemo alla ditta che realizzò a suo tempo i lavori di sostenere tutte le spese della messa in sicurezza dei solai. Mi sembra il minimo che si possa fare». Ancora più diretto il presidente della Provincia, Enrico Gherghetta. «State certi che l’azienda si farà carico dell’intervento. Ne abbiamo già parlato. Non ci sono problemi».

Mercoledì mattina (la notizia era trapelata soltanto il giorno successivo) erano state chiuse quattro aule e due bagni del “Duca degli Abruzzi”, quindi non nella sede centrale di piazzale Divisione Julia ma nel vicino immobile di via Randaccio. «La decisione è stata presa in chiave preventiva, come già successe all’Itis Galilei - spiegò Donatella Gironcoli, assessore provinciale ai Lavori pubblici -. È stato appurato che, vista la particolarità e la tipologia del solaio, c’è il rischio di distacco di alcune superfici dei soffitti, soprattutto nell’eventualità di un fenomeno sismico. Questo è l’esito delle verifiche sui controsoffitti dell’Isis svolte dalla ditta “Sicuring srl” di Firenze: un controllo che rientrava nell’ambito del maxi-monitoraggio disposto dalla Provincia su tutti e 16 gli edifici scolastici di nostra competenza». «Il problema - fece eco Ilaria Cecot, assessore provinciale all’Istruzione - ha riguardato, dicevamo, due bagni e quattro aule. Due di queste venivano utilizzate come laboratori, mentre le altre due ospitavano altrettante classi. Per fortuna, il trasloco è avvenuto nell’ambito del medesimo stabile, nel senso che gli studenti sono oggi ospitati in due aule, che erano inutilizzare, poste al pianoterra. Quindi, non ci sono stati forti disagi per gli studenti che si sono dovuti trasferire da un capo all’altro nell’ambito del medesimo istituto».

Peraltro, sta lentamente prendendo piede una nuova strategia (assai più economica) di messa in sicurezza di solai e controsoffitti. «L’idea è di utilizzare come contenimento delle speciali pannellature in fibra di vetro. In pratica, queste lastre che sono esteticamente assai più belle di una comune rete riuscirebbero a trattenere eventuali distacci dei solai. In questo momento è in un atto una sperimentazione che prevede anche lo svolgimento di prove di carico: se la soluzione dovesse rivelarsi efficace, non esiteremmo ad utilizzarla nelle scuole con i solai “ballerini”», spiega ancora Donatella Gironcoli.

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