L’imam: «Il vero Islam non è odio»

«La strage terroristica di Parigi va condannata, come tutte le altre forme di violenza e gli eccidi perpetrati nei teatri di guerra, dal Pakistan alla Siria, fino al Kurdistan. Non solo perchè l’Islam lo condanna, ma soprattutto perchè l’umanità non va violata». Parole scandite ieri, durante l’incontro al Palaveneto, dall’imam Kinani Abdel Majid, di origine marocchina, che ogni venerdì guida la preghiera al centro di Barus Salam in via Duca d’Aosta. Convocati dal sindaco Silvia Altran e dall’assessore Cristiana Morsolin, si sono presentati in delegazione non solo i componenti delle due associazioni cittadine Barus Salam e Baitus Salat, che ha la sua sede di preghiera in via don Fanin. Hanno partecipato anche numerosi musulmani appartenenti ad altre etnie, residenti in città.
Un segnale forte per lanciare un messaggio chiaro alla popolazione. Ma ciò che è scaturito ieri non è stato solo un “grido” di condanna ai fatti parigini e a tutte le violenze armate. È stato un appello al dialogo e alla reciproca conoscenza.
I rappresentanti musulmani hanno rinnovato la loro disponibilità, al fine di far conoscere l’Islam, le loro tradizioni e la loro cultura, aprendo le porte dei loro centri di preghiera ai monfalconesi. Si sta anche valutando la possibilità di “scendere in piazza” per dire “no ad estremismi disumani di ogni sorta” e per rendere visibile lo sforzo di integrazione. In alternativa, si pensa ad organizzare un incontro pubblico.
L’imam ha sottolineato: «I veri musulmani non si riconoscono in atti così crudeli ed esecrabili. E l’ignoranza verso l’Islam fa male ai nostri stessi principi religiosi, rischiando di compromettere l’impegno volto a costruire una reale integrazione sociale. La volontà - ha aggiunto l’imam, sostenuto dalla condivisione corale dei musulmani presenti - rimane quella di continuare a vivere assieme in tranquillità. Risediamo da anni in questa città, lavoriamo in questo territorio. I nostri figli frequentano le scuole. Non possiamo, nè vogliamo permettere che questo cammino all’insegna del rispetto reciproco venga ferito e compromesso da fatti, e pensieri, che nulla hanno a che vedere con il nostro modo di vivere l’Islam».
Pace, rispetto reciproco, e rispetto della libertà di stampa, «che deve continuare a rimanere libera, onesta e schietta espressione».
I musulmani lo hanno ricordato: in questi giorni hanno condannato durante le loro preghiere i fatti accaduti, come avevano fatto per tutti gli altri eventi cruenti susseguitisi recentemente. Mancava esprimere questi sentimenti pubblicamente. «L’incontro odierno (di ieri, ndr) - ha continuano l’imam - è l’occasione giusta per dirlo ai monfalconesi che ci ospitano e ai quali siamo grati: noi condanniamo il terrorismo in tutte le sue forme. E chiediamo alla comunità di aiutarci a imparare, non siamo perfetti, perchè vogliamo integrarci in tutti i modi. Islam in arabo significa pace e rispetto verso il prossimo, a prescindere da ogni credo religioso e politico».
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