L’Isee del 2018 sarà necessario per ottenere la Rei e la Mia

Tanto per il Reddito di inclusione (Rei) quanto per la Misura attiva di sostegno all’inclusione (Mia), chi fa domanda dovrà presentare l’Isee del 2018. A precisarlo è il Comune di Trieste. Il...
Tanto per il Reddito di inclusione (Rei) quanto per la Misura attiva di sostegno all’inclusione (Mia), chi fa domanda dovrà presentare l’Isee del 2018. A precisarlo è il Comune di Trieste. Il certificato è necessario per ottenere la Rei, a stabilirlo è l’Inps. La novità sta nel fatto che ieri la Regione ha comunicato che, per uniformità di applicazione, tale indicazione deve ritenersi valida anche per la Mia.


Pertanto, a partire da ieri, le nuove domande di Mia (compresi rinnovi) potranno essere acquisite solo se il richiedente è in possesso di attestazione Isee 2018, indipendentemente dal fatto che l’Isee 2017 scadrà il 15 gennaio.


Nel frattempo l’assessore regionale alle Politiche sociali, Maria Sandra Telesca, interviene sul tema delle misure di sostegno per fare una precisazione: «Coloro che hanno beneficiato della misura attiva di sostegno al reddito nel 2017 non perderanno il diritto di usufruirne nel 2018 se le condizioni dei diretti interessati non saranno mutate. Il supporto finanziario ricevuto grazie alla misura non si somma, infatti, come già chiarito dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, al calcolo dell’Isee e non determina lo sforamento dai parametri stabiliti dalla legge per accedere al sostegno».


Telesca ha poi aggiunto, rispondendo alle preoccupazioni di alcuni cittadini sul futuro della misura: «Per legge, è compito dei Comuni e non della Regione gestire il sostegno al reddito e questo stato di cose non cambierà con il 2018» , ha detto inoltre Telesca, rispondendo a un gruppo di cittadini che, come riportato dalla stampa, avevano espresso preoccupazione per un ipotetico cambio di interlocuzione istituzionale. «Il Friuli Venezia Giulia è stato apripista nell’introdurre il sostegno al reddito – ha aggiunto l’assessore – ed oggi è riconosciuto in maniera universale che si è trattato di un provvedimento importante e necessario che nemmeno gli scettici della prima ora propongono di abrogare. Con l’introduzione del Sia – ha evidenziato Telesca – si sono verificati ritardi per criticità legate all’integrazione tra la misura nazionale e quella regionale: qualche Comune, come Trieste, sta trovando maggiori difficoltà a superarle».


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