«Lloyd Triestino, collezione nel palazzo della Regione»

Documento trasversale delle Liste civiche del Comune: esporre il patrimonio nella galleria interna dell’edificio che fu sede della Compagnia di navigazione

Un “ritorno a casa” in un’idea, una proposta che potrebbe trasformare uno spazio oggi chiuso alla cittadinanza in un ambiente di fruizione pubblica. Dal richiamo culturale, e quindi anche turistico, proprio in pieno centro, nel segno di un nome che ha scritto la storia della città: il Lloyd Triestino. Un progetto da installare nel cuore di Trieste, nei pressi di piazza Unità. Dentro un palazzo che vi si affaccia, guardando dagli altri lati su via del Mercato vecchio, sulle Rive e su via dell’Orologio. Punti, questi ultimi due, che sbirciando attraverso la galleria interna al pianterreno dell’edificio riescono a vedersi.

Ed è proprio su quella galleria che punta, forte, uno schieramento trasversale di liste civiche rappresentate in Consiglio comunale. Lo fa tramite un ordine del giorno (da votare a settembre), con promotori i portacolori di Un’Altra Trieste, Alessia Rosolen e Franco Bandelli. Il documento - sottoscritto anche da Roberto Antonione (Gruppo misto), Roberto Decarli (Trieste cambia), Roberto De Gioia e Maurizio Ferrara (Lista civica indipendente), e Patrick Karlsen (Cittadini) - invita «il sindaco e gli assessori competenti a contattare urgentemente la presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia affinché, nel più breve tempo possibile, si possa procedere all’esposizione del patrimonio del Lloyd Triestino (almeno di una parte rilevante di esso) nel palazzo di piazza Unità che ospita la presidenza della giunta regionale».

Da qualche anno la prestigiosa collezione - ceduta nell’ottobre del 2012 dalla Regione al Comune - è “temporaneamente” parcheggiata in un edificio vicino al Museo del mare di via di Campo Marzio e non è visitabile. Si tratta di oltre seimila pezzi raccolti dalla compagnia (nata nel 1836) in 170 anni di attività: modellini, carte geografiche, fari di navigazione, arredi, quadri, porcellane, argenteria, libri di bordo, foto, manifesti, depliant e statue. Il palazzo del Lloyd Triestino, ultimato nel 1883, è oggi sede dell’esecutivo regionale e di uffici dell’ente. Al piano terra ha una galleria (che congiunge Riva del Mandracchio a via dell’Orologio) e un cortile dove potrebbe articolarsi un’esposizione: su questo punto batte l’odg, sottolineando l’opportunità di sistemare i tesori del Lloyd in un luogo «facilmente accessibile e visitabile dai triestini e dai turisti che vengono a conoscere storia e tradizioni della nostra cultura marinara, la cui massima espressione risiede proprio nel palazzo di piazza Unità».

Un’idea che non solo incassa il favore del sindaco Roberto Cosolini (come riferiamo a parte), ma anche quello del “padrone di casa”, la Regione. Un’apertura che arriva direttamente dalla presidente Debora Serracchiani: «Una proposta che merita di essere presa in considerazione. Verificheremo d’intesa con il sindaco e i tecnici la possibilità di aprire al pubblico una parte del palazzo di piazza Unità, e le modalità per rendere fruibile almeno una parte delle collezioni del Lloyd Triestino - assicura la governatrice -. Credo che i triestini debbano poter avere la percezione, anche palpabile, che quello della Regione non è un palazzo chiuso, ma uno scrigno di storia e architettura godibile da tutti. Le collezioni del Lloyd sono parte integrante del patrimonio di Trieste e, nell’attesa di una soluzione museale organica - conclude -, vedrei con favore che la Regione offra ai triestini l’opportunità di apprezzarne le opere. In fondo sarebbe una specie di ritorno a casa».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo