L’obiettivo? Differenziata al 66,9% entro 14 anni

Ci sono altri elementi importanti nel documento denominato “Descrizione dell’operazione societaria per l’affidamento in house dei servizi pubblici locali di natura ambientale alla Ambiente Newco srl (successivamente Isontina Ambiente srl – Isa srl)”. A cominciare dal capitale riguardante l’andamento percentuale della raccolta differenziata.
Si ricorda in quelle pagine che il tasso di selezione dei rifiuti, che si è attestato al 62,8% nel 2011, «è previsto in crescita fino al 66,9% alla fine del piano, soprattutto grazie alle iniziative legate alla comunicazione e alla informatizzazione dei cassonetti». Una previsione che viene considerata assai poco ambiziosa dai detrattori del piano industriale di Isontina Ambiente.
«Le tariffe - si legge ancora nella documentazione - sono state allineate ai costi del servizio che, a partire dal 2011, è gestito in outsourcing dalla società Sangalli, aggiudicataria della gara d’appalto esperita da Iris. L’impianto di compostaggio di Moraro, grazie agli investimenti fatti e a quelli previsti, potrà incrementare la capacità produttiva con l’obiettivo di riuscire a far fronte sia alle quantità di rifiuti organici (forsu e verde) dei Comuni soci che a trattare eventuali rifiuti provenienti dal bacino esterno a quello gestito da Isontina ambiente. Sono state ipotizzate tariffe di compostaggio in decremento nell’arco di piano, al netto dell’effetto inflazionistico. Gli investimenti relativi all’impianto sono descritti in modo più dettagliato nel paragrafo Piano degli Investimenti».
C’è un altro passaggio importante (superato dagli eventi) relativo alla discarica. «È previsto l’utilizzo della discarica di Pecol de Lupi, situata nel comune di Cormòns, per gli anni 2013 e 2014, con una volumetria teorica ancora disponibile, che ai soli fini della predisposizione di detto Piano è stata ipotizzata pari a 12.000 tonnellate nel 2013 e 12.720 nel 2014». Una prospettiva (chiaramente) naufragata.
Infine, si prevede «che a partire dal 2014, si realizzi l’acquisizione del 38% rimanente della società Mainardo Srl (attualmente detenuta al 62%) e se ne valorizzi l’impianto. In particolare, subordinatamente all’esito positivo della sperimentazione, verrà attivata una linea per il recupero del secco residuo attualmente smaltito presso il termovalorizzatore di Trieste. In questo modo sarà possibile recuperare anche dai rifiuti indifferenziati, del materiale ancora riciclabile con un impatto diretto sulle tariffe applicate». Infine, i rifiuti indifferenziati rimanenti sono smaltiti al termovalorizzatore di Trieste.
(fra.fa.)
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