L’odissea del digitale a Trieste: centralini intasati e tecnici introvabili
Intasati i numeri verdi di Regione e Rai Way. I tecnici: canali da risintonizzare più volte

TRIESTE. Pazienza. La rivoluzione digitale richiede ”pazienza”. Niente panico. Tutto come da programma. Lo switch off andato in onda ieri a Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone è stato da manuale. La giornata del ”buio”, come viene definita dai tecnici, è andata abbastanza bene. E gli allarmismi? Le richieste di aiuto? I centralini intasati? Le imprecazioni analogiche? Fuori luogo.
In fondo bastava leggere quanto scritto sul sito della Regione Friuli Venezia Giulia per mettersi l’anima in pace: «I tecnici raccomandano pazienza perché ci sarà bisogno di sintonizzare più volte, nel seguire dei giorni, i nostri apparecchi fino quando la rete dei trasmettitori si sarà definitivamente assestata. Insomma, non pensiamo che il giorno del passaggio al digitale sia tutto risolto, perché questo è un cambiamento che avviene tutto di un colpo e per la prima volta senza precedenti esperienze nella nostra regione». La prima volta è sempre una prima volta. E quasi mai è la migliore. Bastava armarsi di santa pazienza. Portare pazienza. Il peggio, o il meglio, deve ancora arrivare. «Ieri è stata solo una prova generale. Oggi si fa sul serio», spiega uno degli antennisti che hanno aderito al codice etico e adottato un tariffario trasparente. «Le cose stanno funzionando.
Non ho avuto particolari lamentele. Questa sera (ieri, ndr) avremmo un quadro chiaro di come sono andate le cose» rassicura Guido Baggi, capoufficio stampa della Regione e coordinatore della commissione appositamente attivata per governare la rivoluzione digitale in Friuli Venezia Giulia.
Ma la pazienza, si sa, è merce rara. E la gente ieri ha cominciato a trafficare presto con i telecomandi. Uno zapping inutile e frustrante. «E da questa mattina (ieri) alle 8 che non ho tregua sul mio telefonino» racconta il titolare di Elettrotecnica Umek. E così pure per gli altri. Inutile affidarsi poi ai numeri verdi forniti dalla Regione e da Rai Way. Impossibile trovare un operatore libero: «La preghiamo di richiamare più tardi per non prolungare la sua gentile attesa». «Ho spiegato a tutti - aggiunge Umek - che anche a casa mia con il decoder integrato non vedevo le reti Mediaset». Niente da fare. Tutti a esporre le loro problematiche. Da quelle di chi vedeva canali di versi da stanze diverse o con decoder diversi (pur in presenza della stessa antenna). Da chi preoccupato persino di vedere troppi canali compresi quelli a pagamento.
E oggi si fa sul serio. Anche quelli che ieri credevano di aver risolto tutto oggi potrebbe avere delle brutte sorprese. Il motivo? «Le frequenze - spiegava l’altro giorno l’antennista Giuliano Ziberna - sono state definite ma solo in via provvisoria. Dopo lo switch off è possibile che vengano nuovamente cambiate». Quindi? «Tutti dovranno riprogrammare i decoder e risintonizzare i canali. Anche tre o quattro volte». E se ancora non basta? «A questo punto bisognerà dare un’occhiata all’antenna», chiarisce Umek promuovendo la sua attività. Con un accorgimento: «Non si potrà accontentare subito tutti», mette le mani avanti l’antennista. Ovvio. Il digitale ”porta” pazienza.
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