L’Ospo ritrova gli “amici” I germani tornano a casa

Epilogo a lieto fine per i pennuti liberati dai volontari dell’Enpa e recuperati in condizioni critiche dopo essere stati vittime del botulino killer
Di Riccardo Tosques
Foto BRUNI 17.10.16 ENPA-liberati a Muggia i germani reali (anatre)
Foto BRUNI 17.10.16 ENPA-liberati a Muggia i germani reali (anatre)

MUGGIA. Sono sopravvissuti alla moria che ha sterminato una trentina di loro simili e dopo tanta sofferenza hanno finalmente ritrovato la loro casa. Epilogo a lieto fine quello che ieri pomeriggio ha interessato quattro germani reali, liberati dai volontari della sezione triestina dell’Enpa presieduta da Patrizia Bufo. I quattro pennuti - due selvatici e due semidomestici - erano stati recuperati nell’agosto scorso in condizioni più che critiche essendo state vittime del botulino killer che quest’estate ha mietuto tante vittime tra questi splendidi uccelli acquatici.

I quattro presentavano i segni di intossicazione che hanno contraddistinto per mesi i germani reali e qualche cigno dell’area del rio Ospo. Due pennuti erano stati recuperati dai volontari dell’Enpa su segnalazione da parte di alcune persone che avevano visto i due germani in difficoltà; gli altri due, invece, erano stati salvati direttamente in acqua da parte di due volontarie dell’Enpa che si trovavano al parco pubblico del rio Ospo durante alcune ore di relax al mare. I quattro uccelli erano stati presi in cura da parte di Marco Lapia, 29enne medico veterinario dell’Enpa specializzato in fauna selvatica. In tutto, i germani erano sei: altri due infatti erano già arrivati nella sede di via De Marchesetti, non riuscendo però a sfuggire alla morte. Gli altri quattro esemplari, essendo molto deboli, sono stati curati prima tramite una fluidoterapia e con un’alimentazione assistita, abbinata a una terapia antibiotica. L’esperienza dell’Enpa ha dato i suoi frutti e le cure offerte ai germani sono state più che positive: tutti i quattro esemplari sono sopravvissuti alla moria che ha spazzato via circa 30 germani reali in poco più di un mese.

«Con il passare del tempo, grazie alle cure, gli uccelli hanno ripreso appetito e peso. Inizialmente abbiamo anche utilizzato una cura a base di detossificante. Prima li abbiamo curati all’interno della struttura; poi, una volta ristabilitisi, li abbiamo collocati all’interno di alcune voliere esterne con la presenza di una vasca in modo tale che potessero tenere sempre bagnato il loro piumaggio», racconta Lapia. «Da diverse settimane eravamo pronti per liberarli, ma abbiamo atteso un po’ per rilasciarli nel luogo in cui erano stati trovati», racconta la presidente dell’Enpa Trieste Patrizia Bufo. Fondamentalmente, onde evitare rischi simili a quelli già affrontati, i volontari hanno atteso l’abbassamento delle temperature in modo tale che la tossina del botulino fosse inattiva. «Con l’abbattimento termico il rischio di un nuovo contagio non c’è più - conferma Bufo - ecco quindi che abbiamo deciso di reintrodurre gli animali nel loro habitat naturale».

Gli uccelli sono stati trasportati su un furgoncino da via De Marchesetti sino al parco pubblico del rio Ospo all’interno di quattro gabbiette. Arrivati in prossimità dell’acqua, i volontari dell’Enpa hanno aperto le gabbie. Tre germani sono volati a una cinquantina di metri; il quarto, invece, ha atteso qualche minuto prima di seguire i suoi compagni. Soddisfatto dell’epilogo di questa storia il vicesindaco di Muggia Francesco Bussani, presente ieri al parco di rio Ospo assieme anche a Dario Parisini, presidente della cooperativa sociale Querciambiente, che fa parte del consorzio che gestisce il parco pubblico. «Siamo felici che i quattro germani reali siano stati liberati - ha sentenziato Bussani - ora attendiamo di capire come poterci comportare per evitare ulteriori situazioni simili».

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