Lubiana, parte il progetto Emonika si rinnova il quartiere della stazione

Investimenti per quasi 400 milioni di euro, al via la parte pubblica. Ungherese la partnership privata

LUBIANA Lubiana, la capitale della Slovenia si rifà il look. E pensa anche a rafforzare le proprie infrastrutture dei trasporti. Partirà infatti quest’anno l’iter per la realizzazione del cosiddetto progetto “Emonika” che di fatto ridisegna la parte della città che si estende dalla stazione centrale delle ferrovie e degli autobus verso il centro fieristico. Un progetto che giace sulle scrivanie del Comune di Lubiana già da 17 anni a causa di vicissitudini legate ai potenziali investitori nell’opera che prevede una spesa di 97,4 milioni di euro (destinati a superare quota 100 a causa dell’aumento dei prezzi dei materiali nell’edilizia) per quanto riguarda le infrastrutture pubbliche (leggi stazione ferroviaria e autobus) a carico di Ferrovie della Slovenia e dello Stato e altri 300 milioni di euro per la realizzazione di un centro servizi, un albergo, un centro commerciale, un cinema e abitazioni, a carico di investitori privati.

Il vicesindaco della capitale Janez Koželj ha dichiarato al quotidiano Delo di Lubiana che il «progetto Emonika va realizzato a fasi. La prima fase comprende la realizzazione della nuova stazione ferroviaria e di quella degli autobus». A cui si aggiungerà la nuova sede delle Ferrovie della Slovenia come confermato dalla direzione, fatto questo che comporterà una variante nel piano progettuale fin qui predisposto.

Se la parte pubblica del progetto “Emonika” è ben definita ed è oramai ai blocchi di partenza altrettanto non si può dire per la parte privata. A inizio anno è stata definita l’uscita dal progetto della Granit Polus a cui è subentrata la società ungherese-canadese Trigranit. Il nuovo proprietario del progetto è la società immobiliare Mendota Invest, registrata a Lubiana, di proprietà della società finanziaria ungherese Ho Me 2000 Vagyonkezelo dietro la quale c’è la maggiore banca magiara, la Otp che riesce in questo modo a giungere sul mercato della Slovenia dove è tra gli acquirenti più interessati nella privatizzazione di Abanka. Quindi un ulteriore passo di Budapest verso l’orizzonte socio-economico sloveno dopo l’acquisto delle Terme Lendava, di alcune squadre di calcio giovanile e l’auspicato ingresso da parte del governo di Lubiana nella realizzazione del secondo binario della ferrovia Capodistria-Lubiana, opera strategica questa per lo sviluppo del Porto di Capodistria, nella gestione del quale, in cambio di 300 milioni di investimento, l’Ungheria sarebbe pronta ad entrare scontrandosi però con la ritrosia della società Luka Koper che attualmente gestisce lo scalo del Litorale e di molta dell’opinione pubblica.

«Emonika è sul nostro radar e rimane un ottimo progetto», ha dichiarato di recente al quotidiano di Maribor Večer il membro del cda di Otp, Laszlo Wolf. Progetto che la banca ungherese avrebbe acquistato a caro prezzo dimostrando così di credere nello sviluppo di “Emonika”. La speranza degli amministratori della capitale è che il nuovo proprietario del progetto non decida di modificarlo. «A questo punto - spiega il vicesindaco Koželj - dovrebbe essere presentata al Comune una nuova documentazione e bisognerebbe nuovamente far girare la ruota della storia che si muove molto lentamente», visto che per il progetto attuale si sono impiegati ben 8 anni nel realizzarlo. Koželj non è ottimista e non crede che con il nuovo investitore le cose procederanno più in fretta. «Credo però - afferma - in una realizzazione a più fasi che è la strategia del Comune di Lubiana. Strategia che nei vari progetti che abbiamo fin qui ultimato si è rivelata vincente». —


 

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