L’Università della Terza età festeggia i primi trent’anni

Incrementare le possibilità di arricchimento culturale. E favorire la condivisione degli interessi attraverso la socializzazione. Si sviluppa su questi due assi portanti la filosofia che sta alla base dell’Università della Terza età, che in questi giorni festeggia i suoi primi trent’anni di vita. Era infatti l’ottobre del 1982 quando nacque questa associazione di promozione sociale, tra le prime in Italia laddove all’epoca a fare da apripista nazionale era Torino, e il modello europeo era quello francese.
Già alla fine del primo anno gli iscritti furono oltre 500, segno inequivocabile che la strada imboccata era quella giusta. Oggi hanno raggiunto quota 1.800. Una sorta di “villaggio” di duemila persone, giacché agli iscritti si sommano i 150 docenti e una quarantina di assistenti, dove la base è quella del volontariato e dove non esistono limiti di età, non è richiesto alcun titolo di studio né sono previsti esami o valutazioni finali.
«L’obiettivo è dare alle persone in età matura la possibilità di ridisegnare il proprio percorso di vita una volta usciti dal mondo del lavoro», spiega Ugo Lupattelli, presidente dell’Università della Terza età: «Il problema non è quello di riempire le giornate ma al contrario di investire su se stessi e dare un nuovo significato alla propria esistenza, trovando lo spazio adeguato per sviluppare capacità che non si sapeva nemmeno di avere, o che erano rimaste troppo a lungo latenti».
Il nuovo anno accademico sarà inaugurato ufficialmente domani alle 16 al Teatro Miela con una manifestazione che vedrà, dopo la prolusione del direttore del Piccolo Paolo Possamai, la presentazione dei corsi da parte di Ugo Lupattelli e di Aurora Masè. Al via dunque i 258 corsi a disposizione degli iscritti, dei quali oltre una ventina nuovi di zecca, suddivisi tra le sedi di Trieste, Muggia e Duino Aurisina, a rappresentare una cinquantina di materie raggruppate a loro volta in una dozzina di indirizzi, da quello storico letterario a quello artistico, da quello filosofico a quello scientifico passando per nozioni di diritto, economia, informatica e lingue straniere. Senza dimenticare la ventina di laboratori: dal canto alla recitazione, dalla ceramica alla pittura.
Tra i docenti delle lezioni, in programma da ottobre a maggio, ci sono molti professori universitari ma anche esperti di settore e professionisti come avvocati, magistrati, medici e psicologi. Spicca anche il nome di Margherita Hack, che svilupperà una lezione di astrofisica.
Tra gli iscritti a fare la parte del leone sono le donne, il cui numero è tre volte superiore a quello degli uomini, mentre la fascia di età preponderante va dai 60 ai 75 anni e copre il 70% delle iscrizioni. Ricca anche l’attività di collaborazioni esterne che si dipana attraverso una serie di conferenze pubbliche su temi di attualità, ma anche attraverso mostre delle opere create nei laboratori; ci sono inoltre i concerti del coro nato vent’anni fa, che conta su una quarantina di iscritti e che si esibirà nel corso della cerimonia di lunedì. «Il 2012 è l’anno dell’invecchiamento attivo e dunque il nostro motto è “attivi per non invecchiare” - conclude Lupattelli -. Il messaggio che vogliamo dare è che la terza età può e deve costituire per le giovani generazioni un punto di riferimento per competenza ed esperienza e non va vista come l’età della vecchiaia, ma come una risorsa al servizio della collettività».
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