M5S, l’espulso Battista: «Restituirò lo stipendio Vado avanti con le idee di sempre»

Il senatore cacciato da Grillo tira dritto. E gli altri parlamentari a 5 stelle del Fvg? Prodani afferma che rimarrà nel gruppo pentastellato, Rizzetto si riserva di ufficializzare la sua decisione
Foto Bruni 11.02.13 Confronto politico tra candidati al Savoia organizzato da Ande, Lorenzo Battista
Foto Bruni 11.02.13 Confronto politico tra candidati al Savoia organizzato da Ande, Lorenzo Battista

È una partita da “tripla” in schedina quella che giocano i rappresentanti (o ex) del Movimento 5 Stelle del Friuli Venezia Giulia in Parlamento. Da una parte c’è il “2 fisso” di Lorenzo Battista, il senatore triestino già cacciato dal gruppo del Senato e pronto a formare un nuovo gruppo parlamentare insieme ad altri colleghi espulsi o fuoriusciti spontaneamente dal Movimento, dall’altra la fedeltà, seppure con delle critiche alla gestione del “caso dissidenti”, da parte del deputato triestino Aris Prodani che intende rimanere con i grillini. Il segno “x” è invece dell’altro deputato eletto in Friuli Venezia Giulia, quel Walter Rizzetto che ha fortemente avversato l’espulsione di Battista e degli altri tre senatori epurati, annunciando una “riflessione” che non ha ancora portato a una decisione pubblica del suo futuro. «Ho deciso ma non dico cosa ho deciso» ha annunciato, sibillino, lo stesso Rizzetto ai cronisti due giorni fa e nella giornata di ieri l’alone di mistero non è stato cancellato dal parlamentare friulano, impegnato tra lavori di commissione e d’aula.

Chi non farà il passo fuori dal Movimento è, appunto, Aris Prodani, che parla di un «rasserenamento rispetto alla settimana di tensione» che c’è stata tra l’assemblea dei parlamentari grillini che ha sancito l’espulsione dei quattro senatori dissidenti e il voto on line che l’ha ratificata, con tutte le polemiche che ne sono conseguite.

Lo stesso Prodani non aveva nascosto la propria contrarietà alla cacciata dei quattro e aveva criticato la gestione del caso, imputando a Grillo di avere creato più polemiche con le espulsioni di quanto non abbiano fatto gli espulsi con le loro prese di posizione. Tuttavia il deputato triestino intende lavorare «all’interno del Movimento. Ho iniziato sei anni fa e in questo periodo abbiamo fatto crescere una realtà praticamente dal nulla. Sarebbe stato meglio non ci fossero stati litigi e polemiche, ma gli obiettivi rimangono sempre gli stessi».

Affermazioni arrivate prima dello scatenamento grillesco di oggi, con l’ex comico che ha buttato fuori altri cinque senatori “scomodi”.

Prodani in questi giorni, proprio insieme a Rizzetto, ha sostenuto «degli incontri sul territorio durante i quali è stata confermata la fiducia nei nostri confronti con una spinta ad andare avanti da parte di tutti». Una continuità che, secondo Prodani, caratterizzerà anche l’impegno di Lorenzo Battista al Senato, seppure in un altro gruppo: «Non vedo diversità di obiettivi. Al di là delle modalità con cui sono state espresse le posizioni, credo e spero che da parte sua le motivazioni che lo hanno spinto a candidarsi non siano cambiate».

Dal canto suo, nell’annunciare l’intenzione di formare un nuovo gruppo al Senato con gli altri dissidenti, Battista ha assicurato che gli obiettivi e le battaglie restano quelli di partenza del Movimento 5 Stelle, a cominciare dalla restituzione di parte dello stipendio da parlamentare: «Continuerò a restituire i soldi» ha ribadito il senatore triestino, che però già nei giorni scorsi aveva criticato fortemente il fondo a favore delle piccole e medie imprese a cui erano destinati le quote di indennità non percepite dai parlamentari grillini: «Avevo proposto di dare le eccedenze al fondo per le politiche sociali o magari costituire una onlus per veicolare quei soldi e sapere dove vanno a finire – aveva spiegato Battista nell’incontro che aveva sostenuto a Trieste con i militanti del Movimento –. Con il fondo alle pmi le banche, tanto avversate dal Movimento, ci guadagnano fior fiore di commissioni, ma la cosa non è stata approfondita o non è stata fatta in buona fede». Starà al futuro gruppo di ex pentastellati valutare un nuovo canale dove far confluire i soldi degli stipendi restituiti.

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