Ma i sindacati restano prudenti «Attendiamo il testo definitivo»

Uil e Cgil non si sbilanciano visti i precedenti. «Di promesse finora ne abbiamo sentite tante...». Serracchiani rivendica i meriti di Roma 

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Permane ancora un pizzico di diffidenza negli ambienti sindacali dopo l’ufficializzazione della fumata bianca sull’Accordo di programma per la riconversione della Ferriera. «È positivo il fatto che si sia arrivati al traguardo di questo lungo percorso e che Fincantieri sia tornata sulla scena promettendo di assorbire parte dei lavoratori in esubero – ha premesso Antonio Rodà della Uilm –, ma attendiamo ancora di leggere il testo dell’Adp per capire i dettagli sui contenuti occupazionali e industriali». «Ora – ha aggiunto – comincia la fase più difficile, che è quella di mettere in pratica gli impegni presi».

«Finora di promesse ne abbiamo sentite tante – ha affermato il segretario provinciale della Cgil Nidil, Nicola Dal Magro –, adesso vorremmo certezze anzitutto sui numeri di coloro che potranno essere effettivamente riassorbiti e sui concreti percorsi occupazionali. Andranno anche valutati l’inquadramento e i livelli di retribuzione. Noi, intanto, ribadiamo la richiesta di integrare anche nell’accordo sindacale i lavoratori somministrati, che sono una cinquantina».

Tornando alla politica, la deputata del Partito democratico Debora Serracchiani ha anzitutto sottolineato che «il Governo, con il ministro Patuanelli ha guidato bene il percorso verso la riconversione dell’area, alla quale avremmo voluto giungere in modo parzialmente diverso». «Si investiranno ingenti risorse pubbliche – ha continuato la parlamentare – che serviranno a mantenere attivo un sito di produzione industriale e a tutelare i posti di lavoro su cui, comunque, noi vigileremo, e si darà impulso a una vocazione logistica per la quale avevamo gettato le basi negli anni scorsi». Auspicando che «sia ritrovata l’unità sindacale incrinata», Serracchiani ha aggiunto che «va riconosciuto l’impegno di Fincantieri a collaborare per evitare che dei lavoratori siano espulsi da un processo di riconversione e sviluppo che richiede comunque tempo e riqualificazione professionale». —

P.T.

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