«Ma la microarea ha migliorato le cose»

Marco Zamboni, titolare della farmacia in piazzale Gioberti, ha il polso della situazione. Parla di un «rapporto di equilibrio» con i tossicodipendenti, «sempre quelli, ben noti». Dal suo punto di vista le cose sono anzi migliorate: «Anni fa - spiega - erano più aggressivi, minacciavano, chiedevano farmaci che non potevamo dare. Adesso i farmaci li prescrivono i medici, i tossicodipendenti arrivano già con la ricetta...».
Di parere opposto è Ilaria, titolare di un negozio di parrucchiera in viale Sanzio: «Quel giardinetto con i tossici è una vergogna. Non ci porto neanche il cane per paura che si faccia male con le siringhe». E una cliente, che ha appena terminato il taglio, aggiunge: «Il giardino sarebbe per i bambini, ma io non ce li porto. Devono trovare un altro posto dove sistemare quella gente, l’altro giorno sono arrivate ben quattro Volanti della polizia. Gli abitanti di una casa adiacente al giardinetto hanno fatto una petizione, hanno presentato denunce, ma non è servito a nulla».
Della preoccupazione che vivono gli abitanti di San Giovanni, in particolare i più anziani, parla anche Samantha, responsabile della panetteria di piazzale Gioberti. Timori che si fanno più forti in certe ore del giorno: «Al mattino - racconta - la situazione è abbastanza tranquilla, mentre nel pomeriggio e alla sera girano molti tossici. Qui davanti c’è il capolinea della 12, che porta al Sert, nell’ex Opp».
Gli anziani, specie quelli con problemi motori, secondo Samantha sono le persone più a rischio di rimanere vittine dei tossicodipendenti. «Spesso gli anziani vengono borseggiati sugli autobus - precisa - ma anche donne con bambini subiscono furti sui mezzi pubblici, sono obiettivi facili». E i controlli? «Zero. In tre anni avrò visto la polizia di quartiere due volte...».
Di un episodio fuori dal normale, riferendosi alla rapina al bancomat, parla invece il parroco di San Giovanni, don Fabio. «Sette anni fa, quando sono arrivato qui - racconta - la situazione era più difficile. Mi meraviglia che una rapina sia avvenuta in questo rione. Episodi così gravi non si sono mai verificati. Per certi aspetti - osserva - San Giovanni è ancora un piccolo paese, c’è spirito di unità fra le persone».
Don Fabio concorda sul fatto che molti anziani, in particolare soli, abitano nella zona. Che sono poi quelli più esposti a furti e aggressioni. E sulla presenza dei tossicodipendenti ammette che la gente possa avere paura, ma ritiene non siano responsabili di fatti gravi: «Li vedo ogni giorno al giardinetto, sono tutte persone seguite, non creano disagi».
Negli anni la situazione sociale a San Giovanni, sempre secondo il parroco, è andata migliorando. «La presenza della microarea - spiega - ha alzato la qualità della vita, dei rapporti tra le persone». Ma è lui stesso ad ammettere che la disoccupazione è in aumento: «Sono sempre più le persone con problemi di lavoro che si rivolgono alla Caritas parrocchiale».
(gi.pa.)
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