Madonna del Preval folla al “compleanno”

Celebrati i 40 anni della restituzione al culto della statua Un mosaico di ricordi nell’omelia di don Fausto Furlanut



Una festa di paese. Una ricorrenza importante. Annunciato da un solenne concerto di campane, è stato ricordato a Mossa, nel corso di una solenne celebrazione eucaristica, l’anniversario dei quarant’anni della restituzione al culto della venerata immagine della Madonna del Preval, ora invocata “Santa Maria Regina dei Popoli”.

La celebrazione è stata preceduta, da parte del parroco don Moris Tonso, della lettura dell’articolo di quarant’anni fa che a molti dei presenti che gremivano la chiesa ha ricordato l’indimenticabile sera dell’11 agosto 1979.

Nel 1979 c’era ancora la cortina di ferro, il Preval non era frequentato se non per il lavoro dei campi ma con una certa attenzione e per “paura” del confine. Solo l’anno dopo, con la morte di Tito, cominciò un nuovo cammino e si aprì la strada della futura ricostruzione del santuario del Preval e dell’apertura del confine.

La concelebrazione presieduta da don Fausto Furlanut è stata, nelle parole dell’omelia, un mosaico di ricordi e un invito a mantenere viva la promessa fatta a Maria 40 anni fa. In particolare, don Furlanut ha commentato per la prima volta la preghiera da lui composta per quell’occasione e sottolineato il carattere profetico, la lungimiranza dell’arcivescovo Cocolin che nell’omelia allora pronunciata già faceva intravvedere la crisi morale e di valori, di appartenenza alla Chiesa e la realtà a rischio delle famiglie.

In diverse preghiere sono stati ricordati i tanti benefattori e in particolare tre arcivescovi, monsignor Pietro Cocolin per averla restituita alla venerazione dei fedeli, padre Antonio Vitale Bommarco per la sua decisione e impegno nella ricostruzione del santuario, ridonandole così la sua casa, monsignor Dino De Antoni che tante volte si è recato al Preval per pregare Maria con i fedeli.

Al termine della messa, mentre il coro omaggiava la Madonna con l’Inno alla Madonna del Preval, l’immagine è stata incensata e tutta l’assemblea ha recitato coralmente la tradizionale preghiera mariana. La preziosa statua del ’400, prelevata dalla cappella che la custodisce, e per l’occasione esposta accanto all’altare ha incrociato alla fine gli sguardi dei fedeli accorsi davanti a lei, per chiederle ancora la materna intercessione non solo sulla comunità di Mossa, ma su tutti i popoli della terra, motivo per cui porta il bel titolo, concessole da San Giovanni Paolo II, 25 anni fa, mentre le sei campane dal campanile facevano risuonare palpabile gioia. —



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