Maja, dalla malattia al riscatto della bellezza

Ha sconfitto un tumore, ha lottato con tenacia contro la malattia che le aveva fatto perdere le sopracciglia, e proprio durante le terapie ha conosciuto una novità estetica, il microblading, che ora è diventata il suo lavoro, con l’apertura del primo centro che applica questa tecnica a Trieste. È la storia di Maja Jagust, nata a Zagabria, da un anno trasferita in città, che si occupa di “ricostruzione” delle sopracciglia e che nei trattamenti prevede anche il tatuaggio 3D per chi ha perso il capezzolo, sempre in seguito a tumori e operazioni.
A breve punta a organizzare alcuni incontri, in collaborazione con associazioni del territorio che si occupano di garantire supporto ai malati oncologici, per regalare questo trattamento alle persone in difficoltà.
«Quattro anni fa mi è stato diagnosticato un tumore – racconta – e avevo perso quasi tutte le sopracciglia. Cercando sul web ho scoperto un’azienda slovena che pratica il microblading e mi sono messa in contatto. Da lì ho iniziato a informarmi, ho seguito corsi e ho iniziato a lavorare. E ho conosciuto anche tante persone con la mia stessa storia, che hanno perso le sopracciglia. Molte piangono quando finisco di sistemare il loro viso, perché ritrovano la loro espressione, che da tempo non vedevano più. Si tratta non di tatuare i peli, ma di disegnarli in modo manuale, uno alla volta, con effetto naturale. Il trattamento è meno doloroso di un tatuaggio, dura un anno e consente alle persone di ritrovare una parte del viso che avevano perso. Mi sono resa conto che in pochi conoscono la possibilità di effettuare un trattamento simile».
Maja sta ampliando la sua attività, e in futuro punterà su ulteriori novità. «Nel frattempo – aggiunge – tra gli altri trattamenti di cui ci occupiamo c’è il tatuaggio 3D per il capezzolo, per dare l’opportunità di ritrovare una parte del corpo che spesso viene eliminata dopo il tumore al seno, utilizzando pigmenti speciali e professionali, che rendono il disegno il più reale possibile. Ascoltando le storie di tante donne che hanno subito operazioni o terapie molto forti, speriamo ci possa essere presto un collegamento tra medicina ed estetica, perché sentirsi meglio, più belle, mentre si sta lottando contro la malattia, regala sensazioni uniche, positive». Maja è arrivata a Trieste con il marito e i loro due figli, colpita dalla bellezza del territorio. «Ci siamo innamorati della città – dice – e abbiamo deciso di venire qui e di abitarci un anno fa, siamo contenti, è stupenda».(mi.br.)
Riproduzione riservata © Il Piccolo