Marco Cavallo in Senato, il film emoziona Grasso

«Non dobbiamo dimenticare che chi nella follia ha compiuto un reato è una persona che soffre e necessita di cure, e a cui va restituita dignità umana». Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso, intervenendo alla proiezione del film “Il viaggio di Marco Cavallo” di Giuseppe Tedeschi ed Erika Rossi promosso dalla Commissione igiene e sanità di Palazzo Madama, alla presenza dell'ideatore del progetto, lo psichiatra Peppe Dell'Acqua, considerato l'erede di Franco Basaglia, e di una folta rappresentanza triestina.

La pellicola racconta il viaggio compiuto dal cavallo azzurro, simbolo del reinserimento dei matti nel tessuto sociale, partito da Trieste nel novembre 2013 per percorrere l’Italia chiedendo l’abolizione degli ospedali psichiatrici giudiziari, ed è stata proiettata al Senato proprio in occasione della data di chiusura ufficiale degli stessi Opg. «Il momento è decisivo, il governo e le Regioni si sono impegnati a trovare forme alternative di gestione», ha detto Grasso che si è anche soffermato sulle Rems, le residenze destinate a sostituire gli opg: «Quanto alla pericolosità sociale - così il presidente del Senato - i Rems dovranno servire solo per soggetti non dimissibili e non devono trasformarsi in mini manicomi regionali. C'è molto da fare ancora, non solo in termini strutturali. È necessario anche un diverso approccio alla malattia mentale che sposti l'intervento pubblico dall'obiettivo del controllo sociale dei malati di mente alla tutela, alla promozione della salute e alla prevenzione dei disturbi mentali; da una presa in carico limitata al ricovero ospedaliero a una basata su servizi territoriali di assistenza disponibili 24 ore su 24».
Grasso, che ha espresso la propria emozione per il contenuto della pellicola, si è complimentato con i registi del film, ricordando che il viaggio di Marco Cavallo «è stato un'occasione importante per parlare di questi temi».
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