Massaggi hard, cinesi denunciati

Sequestrato il “Loto” di via San Maurizio. Prestazioni a due e quattro mani, clientela anche femminile

Lasorte Trieste 20/04/11 - Via S.Maurizio, Centro Massaggi Cinese
Lasorte Trieste 20/04/11 - Via S.Maurizio, Centro Massaggi Cinese

Il cliente entra al centro massaggi Loto, in via San Maurizio. Si guarda attorno e, dopo aver fatto un cenno alla cinese che si trova nel locale, si dirige verso la zona rossa. Quella dove i massaggi non servono a lenire i dolori dell’artrite né quelli della sciatica.

Decine di scene come questa sono state immortalate nelle ultime settimane dalle telecamere posizionate dagli investigatori della Squadra mobile all’interno del centro Loto. Ieri è scattato il blitz disposto dal pm Federico Frezza. Gli agenti hanno fatto irruzione attorno alle 10. A quell’ora c’era già un cliente in attesa del trattamento. Il locale è stato sequestrato, mentre per sfruttamento della prostituzione sono stati denunciati i proprietari - una coppia di cittadini cinesi - e la maitresse, anch’essa orientale, responsabile della struttura.

Chi frequentava il Centro di via San Maurizio pagava - è stato accertato - una tariffa di 50 euro per un cosiddetto massaggio normale. Cento euro invece occorrevano per una prestazione a quattro mani. A frequentare il Loto erano professionisti, ma anche impiegati che utilizzavano così la pausa pranzo. Uomini, ma ultimamente anche donne in cerca di emozioni particolari. Le sei massaggiatrici che prestavano servizio nella struttura sono state fatte rivestire e accompagnate in Questura. Sono tutte cittadine cinesi regolarmente residenti in Italia. Avevano risposto a un’offerta di lavoro pubblicata su un quotidiano in lingua cinese diffuso nella comunità orientale d’Italia. Un contratto “sulla parola” della durata di un mese e qualche migliaio di euro di compenso. Il giro di “dipendenti” - hanno accertato gli investigatori - era vorticoso. Le massaggiatrici venivano sostituite a rotazione ogni mese. E vivevano in un appartamento di piazza Garibaldi dove gli ali agenti hanno fatto irruzione.

A mettere la polizia sulle tracce di quello che non era altro che un bordello sono stati alcuni residenti del condominio, infastiditi proprio dal continuo andirivieni dei clienti. Clienti che in certi casi sostavano in strada, vicino al portone d’ingresso dello stabile, in attesa del loro turno. Qualcuno aveva anche fatto delle avances a signore che abitano proprio in quel palazzo.

Circa un mese fa era stato presentato un esposto alla polizia. E subito erano scattati gli accertamenti. Con una scusa, un agente era riuscito a entrare nel Centro massaggi piazzando le telecamere all’ingresso, ma anche vicino ai lettini dove i clienti venivano sottoposti ai trattamenti. Gli investigatori hanno assistito ai massaggi a due e a quattro mani, ma anche ai pagamenti cash da parte dei clienti. Poi hanno inviato una relazione al pm Federico Frezza che ha disposto il blitz.

Le indagini non sono finite. Gli investigatori della sezione “buoncostume” della Mobile stanno anche effettuando una serie di accertamenti sull’impiego di manodopera illegale e sulla gestione in nero di quella che è stata definita un’attività particolarmente redditizia. Fruttava ai titolari non meno di mille euro netti al giorno.

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