Maxi rincari sul canone unico, infuria la protesta fra gli ambulanti a Gorizia

Arrivate tariffe fino a 700 per l’occupazione del suolo pubblico. Sotto accusa anche i ritardi nel trasloco alla Casa Rossa

Francesco Fain

Settecento euro all’anno. «È il canone unico più alto nel panorama regionale e abbiamo già chiesto al Comune di Gorizia di abbassarlo perché, così, si rischia di far saltare un settore che ha già le sue difficoltà. Ad oggi, non abbiamo avuto grande fortuna. Nei prossimi giorni, ci sarà una nuova riunione».

Gli ambulanti dei mercati alzano la voce. Nel mirino finiscono, ancora una volta, le quote del canone unico di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria che riunisce, in una sola forma di prelievo, le entrate relative all’occupazione di aree pubbliche e la diffusione di messaggi pubblicitari.

A prender posizione è Cristiano Zabeo della Fiva Confcommercio (Federazione italiana venditori ambulanti). È lui a farsi portavoce della protesta che abbraccia l’intera categoria, già alle prese con un momento difficile derivante dalla crisi e dai costi, sottolinea senza giri di parole, «in perenne aumento».

«Gli operatori dei mercati settimanali - denuncia - lamentano l’ammontare, a Gorizia, del canone unico per l’occupazione degli spazi in concessione perché non è assolutamente in linea con le tariffe che vengono applicate negli altri Comuni del Friuli Venezia Giulia».

La categoria fornisce anche un paio di esempi concreti: la quota, nel capoluogo isontino, è pari a 0,40 euro per metro quadrato contro i 13 centesimi di Monfalcone e i 21 di Udine. Cifre che potrebbero sembrare, comunque, striminzite ma si tratta di una spesa fissa da moltiplicare con l’ampiezza delle bancarelle e con le giornate di lavoro: esborsi che si aggiungono ad altri esborsi.

C’è un altro problema. Logistico. Che, però, pare essere sulla via della soluzione. «Abbiamo fatto richiesta di tornare nel piazzale della Casa Rossa. Per troppo tempo abbiamo usufruito degli spazi di via Alviano: doveva essere una soluzione d’emergenza ma si è sempre dilatata la fine dei lavori nel piazzale.

In più, abbiamo visto che, in occasione del passaggio della tappa transfrontaliera del Giro d’Italia, quegli spazi sono stati utilizzati per ospitare la carovana GiroLand. Noi, invece, siamo stati costretti a continuare ad utilizzare via Alviano, procurando anche dei disagi alla cittadinanza. Perché?».

Come risponde il Comune? Alessio Zorzenon è il consigliere comunale delegato al Commercio. Sottolinea che si sta cercando di risolvere entrambe le problematiche. «Riguardo al canone unico, come ben sapete, siamo in una fase delicata in cui la Step srl dovrebbe lasciare il passo alla Gsm spa. Abbasseremo la quota? Diciamo così: Gorizia non può permettersi di lasciare andar via gli ambulanti. Il mercato settimanale crea indotto, porta vivacità alla città e ne beneficia anche il tessuto commerciale in sede fissa. Quindi, a mio parere, bisogna mettere la categoria nelle condizioni di lavorare nel migliore dei modi».

Quanto all’altra richiesta, ovvero il rientro nel piazzale della Casa Rossa, anche in questo caso i ferri sono in acqua. «Confermo. Sto lavorando affinché il mercato possa svolgersi in quella location sin dalla prossima settimana. Certo, bisogna elaborare una nuova planimetria vista la presenza dei palchi per i concerti ma non la vedo una grossa e invalicabile problematica da risolvere. In effetti, inutile nascondersi dietro a un dito, la soluzione di via Alviano ha messo a nudo più di un neo. Pertanto, va accelerato il trasloco».

Confermatissima, infine, la location in centro con le bancarelle che continuano (e continueranno) ad essere disposte nel tratto finale di corso Verdi, in via Boccaccio e, in minima parte, in via Oberdan. «Mi pare sia diventata la soluzione ottimale. Gli ambulanti sono molto soddisfatti, la potenziale clientela apprezza e non sento più le voci contrarie che si erano levate quando introducemmo questa nuova dislocazione».

Riproduzione riservata © Il Piccolo