Maxioperazione nei negozi cinesi: sequestrati migliaia di addobbi e luminarie

L'operazione ha coinvolto 40 uomini della Guardia di Finanza in 11 negozi del Borgo Teresiano. I prodotti non erano a norma, con alti rischi per la sicurezza. Sequestrate anche sigarette di contrabbando e individuati due lavoratori in nero.
Alcuni dei prodotti sequestrati dalla Guardia di Finanza di Trieste
Alcuni dei prodotti sequestrati dalla Guardia di Finanza di Trieste

TRIESTE I finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Trieste hanno sequestrato circa 8mila prodotti, tra luminarie e addobbi natalizi, in 11 negozi gestiti da commercianti cinesi del Borgo teresiano.

L'operazione, scattata alle prime luci dell’alba con 40 uomini e oltre dieci pattuglie, si è estesa simultaneamente sugli 11 esercizi commerciali, molto frequentati specie con l'arrivo delle Festività natalizie ed anche in area portuale, con controlli approfonditi su diversi container provenienti via nave dalla Cina.

Nei negozi ispezionati i finanzieri hanno trovato luminarie non a norma, di cui la maggior parte dei consumatori ignora il pericolo: se non conformi, le illuminazioni usate per addobbare l'albero di Natale e gli esterni possono essere fonte di incendi domestici. Particolare, questo, non affatto da trascurare per l'incolumità delle persone e delle abitazioni.

Accanto alle luminarie, esposti in bella mostra sugli scaffali dei negozi, c'erano anche statuine di personaggi del presepe, palline di diverse dimensioni, addobbi a forma di pupazzi di neve, stelle, e giocattoli senza il marchio certificato CE e privi delle indicazioni in lingua italiana sulla provenienza del prodotto e sul tipo di materiale adoperato per la fabbricazione.

nella rete sono finiti anche giocattoli con etichette incomplete o scritte in altre lingue, ma non in italiano. Particolare, questo, che indica una possibile contraffazione o non conformità del prodotto.

In un negozio le Fiamme Gialle hanno rinvenuto e posto sotto sequestro anche 103 pacchetti di sigarette di contrabbando di varie marche, riportanti il sigillo di Stato sloveno. Il titolare rischia ora una sanzione fino a 50mila euro.

L'operazione ha permesso anche l'individuazione di due lavoratori "in nero" impiegati in un bazar.

I titolari dei negozi ispezionati saranno segnalati anche alla Camera di Commercio per le violazioni previste dal Codeice del consumo, per le quali sono previste sanzioni fino a 25mila euro.

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