Mensa, ingressi e comunicazioni Proteste alla scuola de Morpurgo

IL CASO
Nervi tesi alla scuola primaria Elio de Morpurgo tra genitori degli alunni e dirigenza. Motivi del contendere il ritardo nella partenza del tempo pieno, la gestione degli accessi in classe e la difficoltà nella comunicazione.
La questione più complessa è quella della mensa: prima di inizio ottobre il servizio non potrà partire in quanto manca il personale per la somministrazione dei 460 pasti su tre turni. «Ci sono realtà – spiega Marco Cucinotta, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Ai Campi Elisi, che riunisce de Morpurgo e Lionello Stock – dove il numero di pasti è contenuto, nel nostro istituto manca il personale per riuscire ad attivare il servizio e i tempi tecnici consentiranno di completare l’organico a ottobre. Da parte nostra, ovviamente, vorremmo completarlo il prima possibile».
Su 21 classi 18 sono a tempo pieno, i docenti tra i due istituti sono un centinaio a cui si aggiungono 30 unità di personale Ata. I ritardi non sono legati al Green pass, spiega il preside, «i controlli ci sono e siamo in grado di intervenire qualora qualcuno ne fosse sprovvisto». I genitori, una trentina quelli che si sono rivolti al Piccolo ma molti di più quelli che hanno manifestato il disagio via social, parlano di una situazione inaccettabile: «Prima di questa dirigenza e prima del Covid il tempo pieno nella nostra grande e complessa scuola iniziava la seconda o addirittura la prima settimana dell’anno scolastico. Quest’anno no. La scusa del personale non regge perché tutti parlavano pubblicamente di organici completati: non dice la verità l’Ufficio scolastico o l’istituto?».
Un altro nodo è quello dell’ingresso in classe con i genitori che parlano di indicazioni arrivate pochissimo tempo fa: «Gli ingressi erano scaglionati anche lo scorso anno, possibile che le comunicazioni siano arrivate solo venerdì scorso? Le famiglie devono organizzarsi, anche con le tate o i nonni, e il poco preavviso non è un dettaglio. Alcuni hanno chiesto chiarimenti all’istituto ma non hanno neanche ricevuto risposta: noi contestiamo una totale mancanza di trasparenza». Su questo il dirigente si limita a dire che «le persone che hanno scritto in maniera educata hanno avuto risposta, chi invece ha usato toni saccenti e polemici no». —
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