«Migliaia di persone resteranno ancora a bocca asciutta»

«Così l'Ater non risolve i problemi abitativi dei cittadini. La maggior parte delle persone resterà senza casa». Per Renato Kneipp, commissario del Sunia di Trieste, il sindacato che tutela gli inquilini assegnatari, il nuovo bando Ater è un film già visto. Un flop, rispetto al fabbisogno. «Bisogna investire di più nell’edilizia sociale, così da disporre di un numero significativamente più alto di alloggi da consegnare ai cittadini che ne hanno bisogno».
Cosa accadrà?
Il nuovo bando non risponde alle reali esigenze della popolazione triestina, anche perché ci sono oltre 3mila domande giacenti della vecchia graduatoria. Cittadini che, con ogni probabilità, a loro volta ripresenteranno domanda. E ricordiamo che l'Ater riesce a soddisfare appena qualche centinaio di persone l'anno.
La soluzione?
Più fondi per costruire case, in modo da avere molti più alloggi da mettere a disposizione per le abitazioni sociali. Come organizzazioni sindacali sono anni che chiediamo investimenti nel settore. Lo Stato deve mobilitarsi, perché la tensione abitativa non si può affrontare in questo modo.
Il problema sta nel governo centrale?
Lo Stato, negli ultimi anni, ha garantito sempre meno risorse per costruire alloggi sociali. Ma c'è una parte della popolazione che non può permettersi sicuramente né un affitto del mercato libero né tantomeno l'acquisto di una casa. L'unica risposta è ottenere maggiori finanziamenti, come accade in Francia, in Germania e Olanda dove una grossa fetta del mercato dell’affitto è di proprietà pubblica. E ciò garantirebbe anche una la mobilità nel Paese: se uno si sposta a Milano per lavoro, ad esempio, è costretto a pagarsi una stanza a 400-500 euro al mese. Una stanza, non un alloggio. Con una disponibilità superiore di appartamenti ad affitto agevolato su tutto il territorio nazionale si permetterebbe ai cittadini di spostarsi di più.
L'Ater comunque ha iniziato a investire nel riuso, cioè nelle ristrutturazioni, per rimettere sul mercato appartamenti inutilizzati; un'iniziativa che funziona?
È una parte della soluzione, visto che a Trieste abbiamo circa un migliaio di appartamenti di proprietà o di gestione Ater, o comunque pubblica, che sono sfitti perché fuori norma o rovinati. Su questo versante in contributi ci sono, anche se non bastano. È una boccata d'ossigeno, ma non risolutiva. (g.s.)
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