Migranti a Monfalcone “dirottati a Trieste”, scontro fra Forza Italia e la leghista Cisint
Scoppia la polemica dopo il caso sollevato dall’europarlamentare in seguito alla comparsa dei primi bivacchi notturni davanti al Commissariato

Scintille nel centrodestra sul tema dei migranti. Ad agitare la maggioranza, la decisione dell’europarlamentare leghista Anna Maria Cisint di invitare un gruppo di migranti che domenica sera erano accampati in strada a Monfalcone – pronti a rivolgersi al locale Commissariato – a non restare lì, ma a tornare da dove erano venuti, e per molti di loro quella meta era Trieste.
Parole che sono andate di traverso agli alleati triestini del centrodestra. I primi a tuonare contro la leghista ex sindaca di Monfalcone sono stati i segretari azzurri Alberto Polacco e Michele Lobianco, rispettivamente capogruppo di Fi in Consiglio comunale e consigliere regionale.
«Pensiamo sia lecito e doveroso confidare che un’europarlamentare sappia formulare proposte più strutturate rispetto a spostare dei migranti da Monfalcone a Trieste – le parole dei segretari provinciale e cittadino –. Un approccio del genere non risolve nulla e dimostra una visione miope e intrisa di propaganda di piccolo cabotaggio su un tema complesso che richiede azioni di ampio respiro».
I due esponenti azzurri aggiungono: «Le dinamiche legate ai richiedenti asilo non si affrontano con annunci sui social o inviti a salire su un treno. Servono politiche coordinate e collaborazione tra istituzioni, non gesti simbolici con finalità polemiche. Trieste non deve diventare il terminale delle insofferenze amministrative di altri. Il tema migratorio interpella la capacità di governo, non i like su Facebook, mentre è proprio l’Europa la sede preposta ad affrontare questi temi».
Altro partito, altre parole di piombo. Se, infatti, Fratelli d’Italia rimarca l’ottimo rapporto tra alleati, la deputata e segretaria provinciale Nicole Matteoni non lascia dubbi a interpretazioni.
«I rapporti tra la nostra segreteria e la Lega restano positivi, ma – l’affondo – Trieste merita rispetto. Non possiamo accettare che una eurodeputata del Carroccio si vanti di aver mandato migranti verso Trieste. La nostra città è la prima linea di protezione del Fvg e paga più di ogni altro Comune. Che ci si vanti di spostarvi migranti è inaccettabile quanto una coltellata alle spalle. Chi non lo capisce, non capisce Trieste e non la merita». Risposta tagliente, che pare anche voler mettere a tacere le voci circolate in questi giorni su un possibile avvicinamento di Cisint a Trieste in vista delle elezioni comunali.
Difesa d’ufficio e qualche imbarazzo in casa Lega. Se il capogruppo in Consiglio comunale, Stefano Bernobich, non vuole entrare nel merito, lo fa il segretario provinciale, nonché sindaco di Muggia, Paolo Polidori, che tenta la mediazione.
«Secondo Polacco e Lobianco, Cisint avrebbe detto ai migranti di “andare a Trieste”, ma quella frase non è mai stata pronunciata – spiega –. Con la sua presa di posizione Cisint ha solo voluto chiarire che non si devono creare le condizioni affinché tra i migranti si diffonda l’idea che qui si viene accolti con tutti i benefici del caso».
Ma a replicare è stata pure la stessa Cisint, rimarcando la sua verità: «Io non ho detto ai clandestini di andare a Trieste, ma solo che qui non potevano stare. Così li abbiamo accompagnati alla stazione perché quello era l’unico posto aperto e con bagno. Poi molti di loro sono saliti sul treno».
Poi la frecciata agli alleati: «Sono certa che gli esponenti azzurri, mentre scrivevano a me, stessero già contattando i loro riferimenti nel Ppe per chiedere alla presidente von der Leyen e al commissario Brunner il rafforzamento di Frontex ai confini esterni, con più personale e la costruzione di barriere fisiche».
«A Monfalcone, dove ho la delega alla sicurezza, non permetterò mai bivacchi o accampamenti notturni in una città già in ginocchio a causa di una presenza radicalizzata che ha distrutto il tessuto sociale. Per questo sono in costante contatto con il ministro Piantedosi e il sottosegretario Molteni per bloccare una situazione che sta già rientrando».
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