Miriano insegna l’arte dell’obbedienza

La scrittrice romana prima ospite di mons. Crepaldi del nuovo ciclo di incontri con l’autore
Lasorte Trieste 08/09/14 - Sala Piccola Fenice, Ciclo Autori, Costanza Miriano
Lasorte Trieste 08/09/14 - Sala Piccola Fenice, Ciclo Autori, Costanza Miriano

Quando obbedire diventa arte, forza, viatico di crescita, formula di felicità. A sostenerlo è Costanza Miriano, giornalista e scrittrice, primo ospite della edizione 2014 di "Incontri con l'Autore", la rassegna promossa dalla Diocesi di Trieste in collaborazione con il Club della Repubblica, ciclo ambientato quest'anno nella rinata "Piccola Fenice" di via San Francesco 5, la sala targata Circolo Aziendale Fincantieri Wartsila, ieri popolata oltre le previsioni. Incontro moderato dal Vescovo di Trieste, Mons. Gianfranco Crepaldi e da Sergio Pacor. In primo piano l' obbedienza quindi, ma a chi o a cosa? Il respiro cristiano trasmesso da Costanza Miriano non include tagli di "cieca sottomissione" ma chiama piuttosto in causa i temi dell'umiltà e di un ritorno alle regole naturali dettate da Dio, la natura, dalla saggezza che avvolge esperienze e percorsi. Controcorrente ma senza desiderio di particolari provocazioni. Costanza Miriano, attraverso le pagine di "Sposati e sii sottomessa", "Sposala e muori per lei" e soprattutto l'ultimo " Obbedire è meglio - le regole della Compagnia dell'agnello", scardina non solo il mercato letterario ma prova ad inaugurare la saga delle "casalinghe illuminate", dipingendo un manifesto etico che parla di rinascita e felicità ma passando attraverso una obbedienza più emotiva che strettamente gerarchica, in famiglia, in società, ovunque: «Il femminismo ha fatto i suoi danni - ha sottolineato la relatrice - e noi cristiani dobbiamo confidare nuovamente sul senso della paternità che viene dall'alto, puntando semplicemente ad una formula della felicità pura che passa per la Fede e nell'ascolto dell'altro».

Vita animata la sua. Giornalista di giorno e quanto pare scrittrice ( di successo) di notte, un marito e quattro figli, la passione per la corsa, anzi, per le maratone, quasi a voler ribadire anche nello sport la sua attrazione per le battaglie più ardue. Realtà da gestire insomma con armi desuete ma affilate e intense nella efficacia, in quanto, come sostiene la scrittrice tra le pagine di "Obbedire è meglio": "L'importante è sapere che accettare la realtà, non ribellarvisi, farsi docili e ascoltare le ragioni degli altri, ci rende molto forti". Un messaggio diretto a tutti, indistintamente, e non solo alle quote rosa di fede cattolica. Cartolina speciale inoltre per i giovani, ieri tra l'altro numerosi alla vernice di "Incontri con l'Autore": «I giovani di oggi sono stati i primi a patire questo senso di perdita di paternità - ha affermato la scrittrice - e dovrebbero essere i primi a recuperarlo».

Permane un dubbio, a chi ubbidisce Costanza Miriano, al marito o ad altri? «Provo semplicemente ad ubbidire a Dio - ha risposto l'autrice - almeno ci tento, dai...»

Francesco Cardella

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