Modello Salvini nasce in Slovenia. La Lega patriottica verso le europee

Nella formazione giovani fuoriusciti dalla Sds: «Vicini a chi si oppone al cartello di governo degli esattori di Bruxelles»

LUBIANA. Matteo Salvini ha i suoi primi accoliti in Europa. La Lega fa proseliti con la sua politica sovranista al punto che in Slovenia nasce da una costola del Partito democratico (centrodestra), guidato dallo storico leader Janez Janša, la Lega patriottica (Dom) che sostiene di collocarsi politicamente nell’area occupata attualmente dalla Lega del ministro degli Interni italiano, dalla tedesca Afd e dalla polacca Pis. E i suoi ideologi, ossia l’economista Bernard Brščič e l’avvocato Lucija Ušaj Šikovec, sono pronti a far partecipare la neonata formazione politica alle elezioni europee.

E così nel periodo in cui si complicano i rapporti all’interno del Partito popolare europeo (Ppe) con il “problema” che si chiama Viktor Orban, la situazione diventa ingarbugliata anche nella destra della Slovenia. Se da una parte il deputato Sds, Branko Grims sostiene che se Orban sarà escluso dal Ppe allora vorrà dire che il suo partito non ha più nulla a che fare con i popolari europei, nel processo di radicalizzazione della destra ecco che spunta invece un nuovo partito, Dom per l’appunto. Nuovo partito attorno al quale aleggia una certa atmosfera di mistero. Su Twitter ci sono alcuni punti programmatici della formazione che, per adesso, non ha un sito web né altri dati concreti. Da quanto è dato di sapere, comunque, il partito è ufficialmente nato il 26 febbraio scorso (in Slovenia serve organizzare un congresso costitutivo e le firme di almeno 200 iscritti) e il suo segretario generale, secondo quanto riportato dal quotidiano di Lubiana, Dnevnik, è Žiga Jereb. Comunque è stato riferito che Dom inizierà a colloquiare con l’opinione pubblica dopo il 6 aprile, quando saranno note le candidature per le elezioni europee.

Solo allora sarà pubblicamente svelato chi è alla guida del partito. Il 31enne Jareb non è un volto nuovo della politica slovena, è stato infatti operativo nelle file della Sds di Janša.

Nei pochi punti di programmi rinvenuti su Twitter si legge che Dom è uno dei partiti della cosiddetta «primavera europea rappresentata da Matteo Salvini» e non dal Ppe o da Manfred Weber. L’ideologo Brščič, classe 1973, - un master alla London School of Economics and Political Science, con in bacheca il prestigioso premio Prešeren vinto con la sua tesi di laurea del 1996 sulla riforma del sistema pensionistico sloveno, e un’esperienza da sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri durante il governo Janša (2011-2012) - descrive Jareb come un giovane brillante che fa parte di quella schiera di trentenni sloveni che hanno detto di no alla partitocrazia tradizionale sia essa di destra, di sinistra o di centro.

E proprio Brščič conferma che potrebbe essere il capolista di Dom alle europee di maggio. «La nostra formazione - dichiara l’ideologo al Dnevnik - è un partito che supera la classica etichettatura di destra o di sinistra, è vicina invece a partiti come la Lega, la Afd o il Partito del diritto polacco, quindi ai quei partiti che si oppongono al cartello di governo degli esattori di Bruxelles».

La seconda in lista alle europee sarà l’avvocato Lucija Ušaj Šikovec, un’esperienza nella Sds e, assieme a Brščič, con un passato “turbolento”. Il secondo è stato assolto dalle accuse di aver negato l’Olocausto, mentre l’avvocatessa è stata denunciata all’Ordine degli avvocati della Slovenia per un suo discorso ostile sui migranti. Insomma il “combustibile” dell’estrema destra c’è tutto, resta da vedere che cosa produrrà la sua combustione politica. —


 

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