La sfida della caffettiera tra aromi e arte casalinga: è Mattia il re della moka

Al Coffee Festival la gara dedicata al metodo di preparazione più diffuso. Maculotti, milanese, batte tutti: «Un gusto ideale grazie alla preinfusione»

Roberta Mantini
Mattia Maculotti festeggia la vittoria (foto Lasorte)
Mattia Maculotti festeggia la vittoria (foto Lasorte)

Ma la “cogoma” fa ancora parte dei nostri riti quotidiani? A confermare la passione per il profumo che si sprigiona mentre il caffè sale e la caffettiera borbotta sono i protagonisti del quarto Moka Contest e le loro storie.

Appassionati di questo gesto si sono sfidati tra macinatura, caffettiere e tecniche diverse. A vincere il contest è stato Mattia Maculotti, milanese affascinato dal caffè e dal mondo della moka, arrivato a Trieste appositamente per partecipare alla sfida che ha visto competere sei concorrenti.

La sfida della caffettiera: Mattia è il re della moka a Trieste

La gara, sotto gli occhi attenti di Nicola Orzan (vincitore delle ultime due edizioni) e Paolo Zucca, e di un numeroso pubblico attratto dal profumo, è consistita nella preparazione del miglior caffè in un tempo limite di dieci minuti. Si poteva utilizzare il proprio caffè e la propria moka, oppure servirsi del materiale messo a disposizione dall’organizzazione.

Dopo l’estrazione dei nomi dalla bombetta di Alberto Polojac, ideatore del Trieste Coffee Festival e del contest, la scena è passata agli sfidanti. Il primo in gara è stato Maculotti, arrivato alla casetta in piazza Verdi con la sua “cogoma” personale: una moka da gara, un assemblaggio di materiali di prima qualità, dalla caldaia al filtro, dalla guarnizione al raccoglitore, provenienti da diversi produttori. Con sé aveva il suo macinino e i grani di una torrefazione milanese.

Gara di caffè a Trieste, il miglior capo in B è quello di Pamela
Pamela Skalamera

La sua passione per il caffè è recente: «Da due o tre anni – racconta –. Ho iniziato a scoprirlo al Milano Coffee Festival, a dicembre 2023, e poi ho continuato». Il vincitore ha spiegato alla premiazione di essere venuto appositamente a Trieste «perché mi piace sperimentare con la moka, cambiare sempre i vari parametri, vedere cosa succede. Mi piace come gara: ho partecipato anche a Milano alla Moka Challenge e ora ho provato qui a Trieste. Ho estratto il mio caffè con una preinfusione perché volevo far emergere tutte le note classiche della miscela: cioccolato fondente, nocciola, vaniglia e noce moscata». La preparazione del suo caffè ha richiesto precisione, ma la sfida con il cronometro non lo ha preoccupato: «Ero tranquillo, sapevo che dieci minuti sarebbero bastati».

Maculotti usa sempre la moka a casa: «Al mattino, il primo della giornata è con la moka; poi gli altri cambiano. Di solito lo faccio per me, poi a volte lo faccio assaggiare a mia madre».

Dopo di lui è stata la volta di Gabriella Ive, casalinga triestina, che ogni giorno “mette su” più caffettiere «ho voluto provare a mettermi in gioco» e si è classificata terza.

A fare un po’ di show ci ha pensato Davide Bencich, considerato il miglior bartender di Trieste. La sua performance è stata una calibrazione millimetrica; ha usato macinino e jigger, pur ammettendo che si tratta di strumenti «utilizzati solo per la sfida, a casa faccio normalmente».

La seconda donna in gara è Tatiana. Arriva dalla Russia ma vive a Conegliano: a Trieste di passaggio, si è incuriosita e si è iscritta. «Non ho mai usato una caffettiera in vita mia – ha confessato ridendo –, ho guardato cosa facevano gli altri e ho fatto lo stesso».

Chiudono la rosa Luca Gesù e Kevin, baristi nella vita, che hanno abbandonato per qualche ora i “gruppi” delle macchine espresso per proporre il loro caffè con la moka. Luca ha chiuso il contest al secondo posto: «Ogni mattina mi faccio la mia caffettiera e la propongo agli amici quando vengono a trovarmi».

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