Molti i deputati esordienti Rosato passa, Menia a casa

TRIESTE. «Le scelte che ricadono su di noi e i nostri figli non possono venir prese da persone che non hanno a cuore il bene comune». Aris Prodani, 37 anni, triestino, padre di Lisa e Pietro, petrarchino, agente di una compagnia internazionale di autonoloeggio, è il deputato triestino del movimento 5 Stelle, primo partito del Friuli Venezia Giulia. Occupa il secondo posto della lista di Grillo per la Camera dietro il friulano Walter Rizzetto, del M5S di Tricesimo. Entrambi eletti senza problemi. Sono i volti nuovi di Montecitorio. Prodani si è avvicinato alla politica nell’ottobre 2008 quando si è iscritto al Meetup di Trieste. Nel 2011 si era candidato alle comunali di Trieste arrivando secondo con 87 preferenze dietro a Stefano Patuanelli (315). Sette preferenze in più dell’altro triestino Lorenzo Battista, eletto in Senato. Il gruppo più numeroso di deputati spetta al Pd grazie al premio di maggioranza conquistato per poco a livello nazionale. Cinque i deputati sicuri: la capolista Gianna Malisani, architetto ed ex assessore comunale di Udine, Giorgio Zanin, professore di San Vito al Tagliamento, Ettore Rosato, deputato uscente di Trieste, Giorgio Brandolin, consigliere regionale di Gorizia, Tamara Blazina, senatrice uscente della minoranza slovena. Altri due democratici sperano: l’assessore comunale di Udine, Paolo Coppola e il deputato uscente Ivano Strizzolo. Il loro ingresso in Parlamento (in un caso si tratta di un ritorno) dipende dal riparto nazionale e soprattutto se scatterà in FVG il seggio Sel. In questo caso un posto spetta a Nichi Vendola che potrebbe però cederlo all’architetto udinese Serena Pellegrino, seconda in lista. E il Pdl? Il Popolo della libertà del Friuli Venezia Giulia manderà alla Camera dei deputati una coppia rosa: l’esordiente triestina Sandra Savino, assessore alle Finanze della giunta Tondo, e la fondista carnica Manuela Di Centa, parlamentare uscente (nel 2008 fu eletta nel Trentino Alto Adige). Non ci sarà invece il coordinatore regionale Isidoro Gottardo che, dopo Massimo Blasoni (epurato), ha sacrificatopure se stesso all’altare del partito di Berlusconi. Il triestino Massimiliano Fedriga povrebbe, invece, essere “per noi” di nuovo in Parlamento. “Fedriga per noi” è stato lo slogan stampato sul maxi gazebo di piazza della Borsa. Il più giovane deputato della Regione e uno tra i più giovani della Repubblica potrebbe tornare tra i banchi di Montecitorio. Il condizionale dipende dal Viminale che ieri a tarda sera non sapeva ancora quanti deputati assegnare al Carroccio. Uno degli ultimi posti utili potrebbe essere il suo. Eletto sicuro, invece, il neurorologo Gian Luigi Gigli capolista di Scelta Civica Friuli Venezia Gulia, famoso per la sua presa di posizione contro i giudici nel caso di Eluana Englaro. Una vittoria nel nome del premier Mario Monti da dedicare all’Udc (1,62%), l’ex partito che ha abbandonato un attimo prima della candidatura nonostante fosse alleato del professore bocconiano. Così lui ora può gioire della sua Scelta Civica con Alessandro Maran, giunto alla quarta legislatura. L’ex vicecapogruppo del Pd alla Camera è stato eletto in Senato dopo aver abbandonato l’11 gennaio il partito di Bersani. Nel nuovo Parlamento non ci sarà invece, Angelo Compagnon, seppellito sotto lo scuodocrociato di Casini. E non ci sarà, neppure, il triestino Roberto Menia, deputato di lungo corso e pure sottosegretario nell’ultimo governo Berlusconi. Menia era candidato dietro Gianfranco Fini nella lista di Fli apparentata con la Scelta civica di Monti. Lo 0,5% non offre alcuno futuro politico. Menia è stato eletto deputato la prima volta nel 1994 nella liste di An. Non ci sarà lui, ma non ci sarà neppure dopo 24 anni Giulio Camber al Senato. (fa.do.)
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