Monfalcone, a marzo l’allarme per la finta bomba

Di recente a causare i disagi più frequenti sono stati comunque gli incendi
TRIESTE. Incidenti, incendi, maltempo. Disagi improvvisi e un piano di Trenitalia per fornire nell’immediato, nel modo meno impattante possibile, mezzi sostitutivi: questo schema lo conoscono bene i molti viaggiatori che spesso attendono invano i treni di passaggio a Monfalcone piuttosto che in partenza da Trieste. Ieri il ritardo è stata colpa di una fuga di gas argon. Ma un episodio di questo tipo, a interrompere impegni di lavoro o di piacere, non è né il primo né l’ultimo. Ad aprile di quest’anno ad esempio un falso allarme per bagagli sospetti aveva bloccato la partenza di un treno da Trieste. La zona attorno al convoglio era stata circoscritta in attesa dell’arrivo degli artificieri. Medesima motivazione a metà marzo, ma dai risvolti ben più rilevanti, per i disagi derivati dal ritrovamento di un falso ordigno, confezionato con due bombolette collegate a un filo, trovato ai margini dei binari a Monfalcone, che aveva causato il blocco dei treni tra Trieste e la stazione di Monfalcone. A intervenire anche allora erano stati gli artificieri, intervenuti sul posto del ritrovamento.


All’inizio di marzo invece un tamponamento tra due treni all’altezza del Bivio di Aurisina, sempre senza feriti, aveva isolato Trieste a causa di numerosi treni cancellati. Per tre ore e mezza invece, a gennaio, il capoluogo giuliano era rimasto raggiungibile solamente su gomma a causa dell’interruzione della linea ferroviaria Trieste-Venezia. Il motivo era stato un incendio sviluppatosi attraverso due focolai distinti nel tratto tra il bivio di Duino Aurisina e Monfalcone, che avevano coinvolto oltre una vasta area boschiva lungo la linea ferroviaria.


Stessa ragione per cui qualche mese prima, alla fine dell’estate scorsa, a settembre, tantissimi passeggeri erano rimasti bloccati in stazione per ore a causa di un incendio di sterpaglie. Era infatti stato un pomeriggio da incubo per i treni in transito sulla tratta Trieste-Venezia: il rogo, esteso, aveva paralizzato la circolazione ferroviaria in entrambi i sensi di marcia proprio poco prima dell’orario di punta per i pendolari. Quella dell’incendio è forse la ragione più frequente per cui, soprattutto d’estate, possono esserci dei disagi. Nel 2012 oltre 60 uomini e due elicotteri della Protezione civile regionale furono impiegati in effetti per spegnere un vasto incendio sul Carso, sempre nella zona di Duino-Aurisina, quando ancora si lottava per domare altre fiamme che si erano sviluppate nei pressi di Santa Croce. Il tratto Monfalcone-Aurisina era stato immediatamente chiuso. Anche il 2015 era stato segnato da interruzioni di servizio. In particolare un tragico evento aveva fatto arrestare i movimenti sulle rotaie dell’area giuliana. Alla fine dell’anno infatti si era verificato un investimento mortale di una persona da parte di un treno merci in prossimità della stazione di Miramare.


E in tutti casi, come detto, c’è sempre lo stesso copione: uffici informazioni presi d’assalto, file interminabili alle biglietterie, centinaia di passeggeri in attesa, talvolta furiosi se non addirittura sfiduciati, treni soppressi e riprogrammati.


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