Moretti corre al centro e inguaia i “dem” Sel pronta allo strappo

A strizzare troppo l’occhio ai centristi si rischia di farsi scappare potenziali alleati. Anzi, prendendo in prestito le parole del coordinatore provinciale di Sel, Matteo Negrari, si finisce col riproporre il «Partito della Nazione in salsa bisiaca». L’ingerenza - perché così è stata vissuta da alcuni consiglieri comunali a Monfalcone e dintorni - di Diego Moretti, big dei democratici che siede a piazza Oberdan, sulle faccende nostrane (tradotto: amministrative 2016) non è risultata gradita. Al punto che l’esponente consiliare del partito di Vendola, Giovanni Iacono, arriva ad affermare: «Io non so neppure chi sia questo Moretti, che sui giornali tanto ora appare interessato a Monfalcone...ma poi, chi l’ha mai visto?».
Galeotto un post su Facebook scritto dallo stesso Negrari, a commento di un articolo de Il Piccolo sulle candidature a sinistra. «Anch’io - scrive il politico staranzanese - vorrei parlare prima di risultati, di progetti, di futuro di questa città. Non solo del nome del candidato sindaco, bensì di una classe dirigente, politica ma anche industriale e di potere, che ha portato Monfalcone alla situazione attuale. E prima di parlare con Blasig, vorrei capire davvero cosa ne pensano i cittadini, le associazioni, quelli che la città la vivono e non solo ne speculano per propri interessi». «Se poi non si vuole parlare con la "sinistra" - conclude -, basta dirlo. Ce ne faremo una ragione e faremo altro. Non saremo noi la “Sinistra che perde e fa perdere”». Un tanto evidentemente in risposta alle dichiarazioni di Moretti, secondo il quale è invece un errore non dialogare con una porzione di elettorato, quello appunto dei centristi di Blasig&Fasola, che nel 2011 hanno racimolato il 14% dei consensi. Ma spostare l’asse al centro non è operazione indolore, a sentire le reazioni del Sel monfalconese: «Lo ribadisco: guai a vivere i prossimi 10 mesi semplicemente con la testa alle elezioni. Il politico deve pensare non solo all’immediato domani, ma anche al dopodomani. Mi piacerebbe sentir parlare, in questo dibattito, di strumenti di partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa. Invece leggo di un consigliere regionale che pontificare sulla città, ricorrendo anche a espressioni dure, e mi viene spontanea la domanda: quali atti ha assunto, Moretti, per difendere Monfalcone?».
E qui il consigliere Iacono sciorina tutti servizi andati perduti o ridimensionati negli anni: Catasto, Giudice di pace, collegamenti ferroviari ottimali (e non da «ai confini della realtà»). «Oltretutto - rimarca Iacono - secondo me quest’intervento a gamba tesa di Moretti non è corretto neppure nei confronti del Pd e dei suoi responsabili locali. Prima di parlare di costruzioni algebriche («Chi può dire oggi che la lista di Blasig ha ancora il 14% dei voti?») si deve «riporre al centro, stavolta sì, le persone che vivono il territorio». «Altrimenti - conclude - ha ragione Negrari: ci troviamo davanti al modello renziano del Partito della nazione».
Ma nel fatidico post del segretario provinciale si registra anche l’intervento dell’assessore al Bilancio del Comune monfalconese, Francesco Martinelli (Responsabilmente con Silvia), che così argomenta: «Un’amministrazione parte da una coalizione. La coalizione si siederà e valuterà il da farsi, sulla base del programma e non delle somme algebriche. Vincere è facile, governare è un’altra cosa, e il promemoria vale per chi strepita da tutte le parti, secondo me. Peraltro, un consigliere regionale che interviene su una coalizione per amministrare una città?».
Sulla barricata opposta, Ciro Del Pizzo, capogruppo del Grupo Misto, dà ad intendere che Moretti abbia consegnato una mela avvelenata al Pd: «Per me ha parlato come possibile candidato sindaco del centrosinistra a Monfalcone, o sbaglio? A dare per scontata la corsa di Silvia Altran, a questo punto, è solo il buon Frisenna. E penso che su questo il centrodestra tutto debba fare una riflessione e arrivare a una quadra per esprimere un unico competitor».
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