Morto l’ingegner Luigi Pich Ha girato il mondo per lavoro

Sono stati davvero in molti coloro che hanno voluto dare l’ultimo saluto, nella chiesa del Sacro Cuore, all’ingegnere goriziano Luigi Maria Pich, deceduto all’età di 97 anni, testimoniando quanto fosse conosciuto e stimato in città.
Pich discendeva da una vecchia e conosciuta famiglia goriziana di tradizione asburgica, con il padre Antonio, ufficiale austroungarico, che era titolare della storica cappelleria di via Rastello. Uomo di grande cultura, Luigi Maria parlava correttamente sei lingue oltre a possedere una completa padronanza nella lettura e nella scrittura del latino. Era altresì appassionato di musica classica e grande cultore di musica sacra. Ma Pich era particolarmente esperto soprattutto nel settore delle comunicazioni e dei sistemi irradianti.
Non a caso, con l’arrivo a Gorizia nel 1945 degli alleati, che già erano a conoscenza della sua alta professionalità, l’ingegner Pich era stato chiamato al comando americano della città, lavorando nel comparto delle trasmissioni. Con il ritorno di Gorizia all’Italia, aveva continuato il suo lavoro a Trieste, nello speciale reparto trasmissioni del “Signal Corp americano” fino all’ottobre del 1954. Da qui era emigrato in Colombia e successivamente si era trasferito in Venezuela come direttore tecnico di reti di stazioni radio.
Nei suoi quarant’anni passati all’estero, Pich ha viaggiato per lavoro in tutto il mondo. Luigi Pich è stato un uomo tutto d’un pezzo, irreprensibile, onesto e corretto, e a dispetto dei chilometri che lo separavano dall’Isonzo ha sempre avuto nel cuore l’amore per la sua Gorizia, città di cui era profondo conoscitore della storia. Con il suo decesso, la città ha perso una persona di grande valore, che l’ha onorata con il suo esempio, con la sua competenza arricchita dalla pienezza dei suoi valori e delle sue idealità vissute e testimoniate con genuina nobiltà di sentimenti e di profondo rigore morale. Lascia i cugini Alberto ed Alessandra. –
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