Morto Piccini, banchiere e uomo di cultura

Ha traghettato la Cassa di risparmio verso Unicredit. Per otto anni presidente della Fondazione CrTrieste
Di Massimo Greco
sterle trieste piccini
sterle trieste piccini

«Tutto è andato per il verso giusto. L’esistenza è fatta di tanti scambi, tutto sta a imboccare quelli giusti. Ho avuto anche un po’ di fortuna, sì, e a volte intuizione». Intervistato da Paola Bolis per “Il Piccolo”giusto dieci anni fa, così, con un filo di understatement, Renzo Piccini riassumeva i passaggi più significativi della sua vita, passando in rassegna la lunga sequenza di pregi e difetti della triestinità. E ieri mattina Piccini, con la discrezione che gli era abituale e congeniale, è spirato nell’ospedale di Cattinara. Aveva 80 anni, essendo nato nel dicembre 1934. Le esequie si terranno giovedì 14 maggio alle 11 nella Chiesa di Notre Dame de Sion.

Uomo rigoroso con se stesso e con gli altri, Piccini non è stato semplicemente un importante banchiere, perchè il suo raggio d’azione ha attraversato molti ambiti professionali, sociali, culturali. Laureatosi in economia e commercio, imboccò la strada dell’insegnamento universitario in tecnica bancaria, ma poi, ben presto, entrò alla Cassa di risparmio. E nell’istituto bancario percorse l’intero cursus honorum fino a diventare nel 1984, all’età di cinquant’anni, direttore generale. I primi anni Novanta rappresentano un periodo cruciale per il settore creditizio nazionale e Piccini fu protagonista di passaggi strategici per la vecchia Cassa: la condusse verso il gruppo Unicredit e divenne presidente della Fondazione dal 1994 al 2002. Molti rilevanti progetti per la comunità triestina vennero impostati/realizzati durante questa stagione, con una particolare attenzione dedicata alla finalità sociale del finanziamento: polo cardiologico, piscina terapeutica, comunità terapeutiche sono alcuni degli interventi di maggiore richiamo. La vita culturale non era certo estranea alla sensibilità di Piccini, come testimoniano il sostegno alla facoltà di architettura e al mondo della musica e del teatro. Tra l’altro Piccini fu vicepresidente della Fondazione Verdi e consigliere del direttivo del Circolo della cultura e delle arti. Attento alle dinamiche economiche nelle sue diverse espressioni, è stato vicepresidente di Unicredit Banca d’impresa, consigliere d’amministrazione di Acegas e di Mediocredito Fvg.

L’attività di Piccini si è protratta fino ai suoi ultimi giorni. Ricopriva, infatti, l’incarico di vicepresidente del consiglio di amministrazione della Fondazione CrTrieste, in tale veste, partecipò lo scorso 31 marzo all’inaugurazione della mostra dedicata alla collezione artistica dell’ente, allestita nel Magazzino delle Idee: l’ultima apparizione pubblica.

Per il presidente della Fondazione, Massimo Paniccia, «tanti sono i ricordi che mi vengono in mente, dal nostro primo incontro, nel 1986, quando lui era ancora direttore generale della banca, a quando, nel ’94, da presidente mi ha chiamato prima in Fondazione e poi, nel ’98, mi ha voluto alla presidenza della banca». «E’ stato un vero gentiluomo, un esempio per tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo».

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