Mossa di Lubiana e Zagabria: un "filtro" ai migranti

I governi sloveno e croato hanno deciso, con effetto immediato, di consentire l'ingresso solo ai richiedenti asilo diretti in Austria o Germania
epa05109208 An armed official stands guard as migrants from Syria, Iraq and Afghanistan walk in very cold weather, through snow from Macedonia to a camp for the temporary acceptance of migrants in the village Miratovac, on the border between Serbia and Macedonia, near to the south Serbian city of Presevo, 18 January 2016. Since the second half of November 2015, countries further along the Balkan route - Macedonia, Serbia, Croatia, Slovenia and Austria have stopped all so-called economic migrants and are allowing only Syrians, Afghans and Iraqis to pass. EPA/DJORDJE SAVIC
epa05109208 An armed official stands guard as migrants from Syria, Iraq and Afghanistan walk in very cold weather, through snow from Macedonia to a camp for the temporary acceptance of migrants in the village Miratovac, on the border between Serbia and Macedonia, near to the south Serbian city of Presevo, 18 January 2016. Since the second half of November 2015, countries further along the Balkan route - Macedonia, Serbia, Croatia, Slovenia and Austria have stopped all so-called economic migrants and are allowing only Syrians, Afghans and Iraqis to pass. EPA/DJORDJE SAVIC

LUBIANA. La Slovenia e la Croazia faranno entrare solo quei migranti che dimostrano l'intenzione di chiedere la protezione internazionale in Austria o in Germania. A comunicarlo il ministro degli Interni sloveno Vesna Gyorkos Znidar, durante la conferenza stampa che è seguita alla riunione del Consiglio dei Ministri sul tema. Il provvedimento, secondo quanto ha riferito il ministro, non pregiudica in nessun modo il sistema della protezione internazionale in Slovenia. Lo stesso ha fatto il collega croato all'Interno, Ranko Ostojic.

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Lubiana e Zagabria, è stato ribadito, continueranno ad adempiere ai propri doveri, che derivano dall'istituzione della protezione internazionale. La decisione del governo sloveno in tal senso è stata necessaria, ha ribadito la Gyorkos Znidar, perché la Slovenia non diventasse un «cul-de-sac» nel flusso migratorio sloveno dopo le decisioni del governo austriaco dei giorni scorsi.

«Oltre ai dati sulla loro identità e sul paese di origine, che abbiamo raccolto finora, i rifugiati dovranno definire per iscritto in quale Paese intendono chiedere asilo», ha spiegato Ostojic durante una conferenza stampa a Zagabria.

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