Nasce “Italia Futura Trieste” E Antonione prende le distanze

Costituita in città l’associazione montezemoliana «a sostegno di Monti premier», la guiderà la docente Renata Kodilja. Il deputato: «Lei? Non so neanche chi sia». Il fedelissimo: «Lui e io con Casini e Fini»
Di Piero Rauber
Bumbaca Gorizia 19.09.2011 - Conferenza stampa presentaz Notte dei ricercatori - Fotografia di Ilaria Tassini
Bumbaca Gorizia 19.09.2011 - Conferenza stampa presentaz Notte dei ricercatori - Fotografia di Ilaria Tassini

Altro che centro di gravità permanente. E altro che fine del mondo. L’onda d’urto del cataclisma politico nazionale, ingenerato dalla prepotente ridiscesa in campo di Berlusconi e dalla conseguente rottura degli indugi di Monti, da Roma travolge Trieste. L’energia sprigionata agita, costringe in particolare a bruciare le tappe chi ha l’ambizione di fare, di costruire per l’appunto un centro stabile e stabilizzante. Capita così - e chissà se senza il colpo di teatro del Cav e la reazione del premier sarebbe successo comunque ora, o se ne sarebbe riparlato dopo la Befana - che in queste ultime ore siano usciti allo scoperto dopo mesi di elettrocardiogramma piatto (anche voluto, per sedare i malumori intestini) i montezemoliani pro-Monti di questa città. Più centro di così...

L’annuncio

Un loro comunicato stampa, infatti, annuncia l’avvenuta costituzione di Italia Futura Trieste e la relativa scelta di un presidente. Si tratta di Renata Kodilja, professore associato di Psicologa sociale, laurea a Trieste, dottorato a Padova e post-dottorato a Seattle, oggi docente di Psicologia delle relazioni, del lavoro e delle organizzazioni nonché direttore del laboratorio Roc (Relazioni organizzazione comunicazione) al corso di laurea in Relazioni pubbliche dell’Università di Udine a Gorizia.

Niente nomi

Alla neaossociazione - recita la nota stampa - «hanno aderito già un centinaio di membri» e «si presenta compatta al via della campagna elettorale a sostegno di Mario Monti premier». Ed è «un gruppo variegato composto da liberi professionisti, manager del settore pubblico e privato, ricercatori e giovani talenti uniti dalla volontà di liberare le energie positive di questo Paese, dal bisogno di rinnovamento anche politico». Nomi, tuttavia, non se ne fanno. «È fondamentalmente gente che proviene dalla società civile, io ad esempio non ho mai fatto parte di nessun partito, c’è qualcuno, questo sì, che si è presentato alle amministrative con la Lista Antonione, ma l’importante è che ci sono molti giovani», spiega a voce, senza però denudare il «gruppo variegato», l’unico nome noto di Italia Futura Trieste, Pierpaolo Ferrante, storico fedelissimo proprio di Roberto Antonione con la moglie Maria Cristina Pedicchio. La quale invece, in questo novero di montezemoliani, non figura. Egualmente, non figura Antonione. Ma c’è sì o no, dietro all’operazione Italia Futura Trieste, pur non comparendo lui ufficialmente, la lunga mano benedicente dell’onorevole? Come intende muoversi l’ex fido di Berlusconi? «Dovete chiederlo a lui», taglia corto Ferrante.

Antonione si chiama fuori

«Sono totalmente estraneo a Italia Futura Trieste», mette le mani avanti proprio Antonione. E adesso, allora? «Beh - ride - andrò in pensione. Largo ai giovani. Sarò rottamato, anzi mi auto-rottamerò. Non so neanche chi sia, la presidente dell’associazione». In autunno però - quando ancora non esisteva Italia Futura Trieste - il co-coordinatore triestino di Italia Futura Fvg assieme allo stesso Ferrante, Pompeo Boscolo, se n’era andato sbattendo la porta, denunciando che nel movimento era in atto una sorta di antonionizzazione per mano proprio di Ferrante. «Di Boscolo non parlo - ribatte Antonione - perché di lui ho un’opinione talmente bassa... Alle comunali avrà preso quattro preferenze (cinque, con la civica di Cosolini, ndr). Non l’avranno votato neanche i parenti stretti...».

La precisazione

«Roberto - chiarisce, parlando di Antonione, Maurizio Facchettin, l’altro suo fedelissimo, e lui fin dall’epoca degli scontri intestini in Fi con Camber - non partecipa a Italia Futura da un po’ di tempo. Montezemolo l’aveva chiamato chiedendogli una mano. Non gli era stato promesso nulla, per carità, ma poi nel movimento hanno cominciato a dire “noi non vogliamo nessun politico, qui”. E così Roberto si è fatto da parte. Lui e io, ora, siamo vicini alla Lista per l’Italia. Con Casini e Fini». La ricerca del centro di gravità permanente continua.

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