Negozio irregolare Multa di 4.000 euro

Settemila duecento euro di multa, in tutto, per non aver adempiuto alla regolare burocrazia. A vedersi consegnare i verbali delle sanzioni dal Nucleo di polizia commerciale tre persone, due italiani e un austriaco, che gestiscono rispettivamente un negozio di abbigliamento e accessori e due esercizi turistici. Le motivazioni sono diverse e anche l’entità delle multe. Tutto parte da alcuni controlli. In questo periodo infatti le forze di polizia tengono sotto osservazione i saldi di fine stagione nei negozi, senza comunque trascurare eventuali altre irregolarità e monitorando pure altri tipi di attività. In particolare il Nucleo di polizia commerciale esegue verifiche ad ampio spettro: l’obiettivo primario della Polizia locale è garantire la tutela dei consumatori ma anche degli altri gestori commerciali che si prodigano per lavorare rispettando le regole.
Nelle ultime due settimane sono state rilevate delle infrazioni. Il primo “furbetto” è una società italiana che gestisce un negozio di abbigliamento e accessori del Borgo Teresiano. Dall’ispezione dei documenti gli operatori hanno riscontrato l’assenza di autorizzazione poiché non era mai stata presentata la domanda di subingresso al precedente gestore. In pratica l’attuale proprietario non avrebbe consegnato agli uffici comunali le carte che attestino il passaggio tra il vecchio e il nuovo gestore e l’avvio dunque della nuova attività. La legge regionale 29/2005 (articolo 39 comma 1) in questo è chiara: «Il trasferimento in gestione o in proprietà degli esercizi commerciali di cui agli articoli 11, 12 e 13 – viene specificato –, per atto tra vivi o a causa di morte, è soggetto alla segnalazione certificata di inizio attività e comporta di diritto il trasferimento dell’esercizio a chi subentra (etc)». La violazione è stata punita con una sanzione di 4mila euro. Ma non è tutto, perché a breve scatterà il provvedimento di chiusura dell’attività, operazione di cui si occuperà il servizio Commercio del Comune.
Altre due sanzioni invece sono state elevate a proprietari di strutture ricettive. Ancora un italiano alla guida di un b&b, sempre nella zona del Borgo Teresiano, e un austriaco, proprietario di un appartamento a uso turistico nel Borgo Giuseppino. Una delle due irregolarità è emersa da un controllo congiunto con il Nucleo di polizia edilizia (sempre della Polizia locale). La multa per entrambi è di oltre 1.600 euro, ma la legge regionale 21/2016 (articoli 26 e 47, comma 2) prevede anche un provvedimento che vieta la prosecuzione dell’attività. Di che cosa erano sprovvisti i due per ricevere questa sanzione? Seppur i proprietari pubblicizzassero i locali anche attraverso alcuni portali web come Airbnb e Subito.it, mancava loro un documento fondamentale: la Scia. Che sta per Segnalazione certificata d’inizio attività. Lo dice in particolare l’articolo 47, comma 2, sempre della legge regionale 21/2016: «Il Comune territorialmente competente dispone il divieto di prosecuzione dell’attività qualora accerti che l’attività è esercitata in mancanza di Scia». Questa autorizzazione è fondamentale per iniziare a gestire case vacanza, un b&b, etc. È molto semplice da compilare ed è possibile reperirla all’Ufficio turismo di via Genova 6. Oltre ai dati personali vengono richieste alcune informazioni riguardanti la gestione e i servizi offerti. Gli addetti comunali verificano poi che le metrature degli appartamenti rispettino determinate regole. Una volta consegnati i documenti, se vengono approvati, nello stesso giorno è possibile avviare l’attività turistica senza attendere i 30 giorni previsti un tempo da altre norme. Le amministrazioni avranno poi 60 giorni per esercitare i controlli ed eventualmente chiedere all’impresa, in mancanza dei requisiti necessari, la rimozione degli effetti dannosi. Ma la Scia non è necessaria solo in questo ambito, viene richiesta a chiunque voglia aprire un’attività di impresa: per tutte le realtà economiche soggette a verifica dei requisiti.
Sia per quanto riguarda il negozio di abbigliamento che per gli appartamenti a uso turistico, i titolari potranno riprendere l’attività non appena avranno pagato le sanzioni e fornito le diverse documentazioni richieste dal Municipio.
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