“Negozio sicuro”, vertice in Questura

Ieri mattina, alla presenza del questore Giuseppe Padulano e del responsabile nazionale della società Securshop Alessandro Marchese, nella sala stampa della locale Questura si è svolto un incontro rivolto ai rappresentanti di categoria dei commercianti per illustrare in dettaglio il progetto “Securshop”, altrimenti chiamato “Negozio sicuro”.
Il progetto ha ottenuto l’ufficializzazione delle istituzioni il 30 giugno 2003 attraverso la firma di un protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Interno, la Confcommercio, la Confesercenti nonché la Confcommercio Smau.
In accordo con le principali associazioni di categoria degli stessi commercianti, la Securshop ha installato così presso le centrali operative delle forze dell’ordine postazioni in grado di ricevere le immagini provenienti dalle attività commerciali interessate al collegamento diretto con le istituzioni.
Si tratta di 180 server posizionati in una novantina di province per rendere operativo quello che è il più grande progetto nazionale di sicurezza partecipata.
Dopo il benvenuto del questore a Marchese e ai rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Federtabaccai e Federfarma presenti all’incontro, il capo della polizia di Trieste ha ricordato che «la sicurezza appartiene a tutti e tutte le componenti della società civile si devono aiutare»
«La Questura - ha proseguito Padulano - da anni è impegnata in un’opera di sensibilizzazione concreta atta a raggiungere elevati livelli di sicurezza partecipata e sempre più importante è la tecnologia».
Marchese ha illustrato inoltre ai presenti questo prezioso sistema di video allarme antirapina, «fiore all’occhiello» di una società sorta nel 2002 e attenta anche alle problematiche non solo della sicurezza territoriale, ma ad esempio ai malati di Alzheimer.
Nell’ambito di questo protocollo la Questura di Trieste ha anche programmato una serie di incontri con i vigilantes.
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