Nei 170 anni del Teatro Comunale racchiusa la storia di Cormons

CORMONS. Il teatro di Cormons, centro di vita culturale e sociale per la comunità, ha festeggiato i 170 anni di vita. Il teatro oggi è di proprietà comunale ma fu un privato, Michele Grayer, a...

CORMONS. Il teatro di Cormons, centro di vita culturale e sociale per la comunità, ha festeggiato i 170 anni di vita. Il teatro oggi è di proprietà comunale ma fu un privato, Michele Grayer, a costruire una sala teatrale in via Sauro vicino alla sua locanda. Era il 1846. Affidò il progetto a Giuseppe Cabassi di Corno di Rosazzo e in un anno l’edificio fu realizzato. L’inaugurazione avvenne alle 18 del 22 novembre 1847 con l’opera “Un tratto d’umanità di un ufficiale francese”, messa in scena da “La drammatica compagnia di Giuseppe Panichi” diretta dall’artista Ferdinando Livini. Al dramma seguiva la commedia in un atto “La contrada della luna”. Al termine dei due spettacoli teatrali la serata proseguiva con una festa da ballo il cui biglietto di ingresso costava 30 corone contro le 13 per assistere alle due rappresentazioni teatrali. In calce alla locandina si avvertiva che “il vestito corto degli uomini non sarà tollerato per gli uomini all’ingresso del ballo”.

Nel 1859 il teatro Grayer fu al centro di una manifestazione di italianità promossa dal Partito d’azione che costò quattro mesi di carcere a Costantino Cumano e portò al suicidio il podestà Camillo Tomadoni convinto di finire impiccato per alto tradimento. Il fatto avvenne il 6 maggio 1859, pochi giorni dopo lo scoppio della Seconda guerra di indipendenza. In quella serata al teatro Grayer recitava la compagnia di Ermete Zacconi con una commedia che alla fine di ogni atto terminava con le parole “Salvate la patria dal re straniero”. Al termine dello spettacolo, come ha scritto Guido Felice Simonetti in “Avvenimenti politici e religiosi nella Cormons del 1866”, al capocomico gli irredentisti cormonesi, guidati da Cumano, offrirono una corona di alloro con nastri tricolori “fra un deliro di applausi e con tutto il pubblico in piedi”.

Manifestazioni di protesta si ebbero anche il 30 gennaio 1908 quando venne inaugurato il nuovo Teatro Comunale. Allora il Partito liberale non gradì che, dopo la messa in scena delle opere “Boccaccio” e “Gheisa”, l’Associazione Cormonese Austria, sostenitrice di Casa Asburgo, organizzasse una grande festa di ballo. Il nuovo teatro fu oggetto di critiche anche per come era stato costruito. L’accusa era che rispondeva più “a un ritrovo signorile che dava poca o nessuna comodità al popolo”. Inoltre si sottolineava che mancavano dei locali adatti per buffet e guardaroba.

La decisione di costruire il nuovo teatro era stata presa dall’amministrazione comunale perché quello precedente, costruito da Grayer e acquistato dal Comune nel 1874, era stato chiuso nel 1894 perché rischiava di crollare. Le porte rimasero sbarrate per 13 anni. Nel 1897 l’architetto Raimondo D’Aronco venne incaricato di eseguire alcuni disegni per un nuovo teatro, ma la redazione dell’esecutivo fu poi affidato all’ingegnere Luigi Mazorana. Il nuovo teatro, oltre a una capace platea, presentava due ordini di palchi e una elegante facciata, la stessa che possiamo ammirare oggi. Il suo interno nei vari anni è stato ampiamente modificato, tanto da stravolgere la sua caratteristica di sala teatrale per la presenza dei palchi.

I primi lavori di ristrutturazione vennero eseguiti nel secondo dopoguerra quando, per la crisi del teatro e l’emergere del cinema, furono demoliti i due ordini di palchi. Per molti anni, la domenica sera, il teatro diveniva una sala da ballo molto frequentata.

Il terremoto del 1976 provocò seri danni alla struttura, tanto che la facciata venne puntellata e la sala – terminate le proiezioni cinematografiche e le serate dedicate al ballo – rimase chiusa per alcuni anni. Dopo lavori di consolidamento fu riaperto per essere ancora chiuso negli anni Ottanta. Il Comune decise alla fine di ristrutturare ex novo lo stabile. Il vecchio teatro venne demolito lasciando in piedi solamente la storica facciata. Se non si poterono ripristinare i palchi, la sala venne realizzata in funzione più teatrale che cinematografica con un grande palco e una moderna torre di scena.

Il nuovo teatro venne inaugurato nel settembre 1998 con una serata di gala in cui furono presenti diversi attori tra cui Gianrico Tedeschi, che negli anni successivi usò il teatro per le prove della sua compagnia presentando a Cormons in anteprima nazionale i suoi spettacoli. In quell’anno la prima stagione teatrale, organizzata dagli A.Artisti Associati che hanno in gestione lo stabile, fu inaugurata nel novembre di quello stesso anno dall’operetta “La principessa della Czarda”. Quella di quest’anno, iniziata il 10 novembre con “Hollywood”, è la ventesima stagione teatrale organizzata a firma del direttore artistico Walter Mramor: vent’anni che hanno portato sul palcoscenico storie e personaggi grazie alla bravura di tanti attori e che hanno riscosso l’apprezzamento del pubblico, sempre numeroso agli spettacoli, a conferma che il teatro, come 170 anni fa, è un rito di cui si sente ancora bisogno.

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