Nessun biglietto trovato in casa La fine di Luciano nel silenzio

Non un biglietto, non una spiegazione, non una ragione, se non nei discorsi riferiti da chi stava vicino ai due, a spiegare il buco nero in cui si è dissolta, domenica sera, la vita di Luciano Bozina, nato nel 1934 a Fiume, come la sorella, di quattro anni più anziana, che ora versa in gravi condizioni a Cattinara.

Gli agenti di Polizia non hanno trovato un foglio a spiegare le azioni che si sono consumate nei due appartamenti attigui all’ultimo pianerottolo del complesso condominiale di piazza Dante. Nell’arco temporale compresso tra le 18 e le 19, orario in cui la seconda badante si accingeva domenica a entrare in servizio, dopo che la collega aveva già staccato, si è sviluppata la doppia tragedia.

Un uomo alto, sbarbato, occhi azzurri e capelli biondi – in anni recenti più color cenere – dal fisico asciutto, Luciano Bozina. Distinto. Descritto dai vicini come una persona riservata, ma gentile, educata, disponibile. Teneva in particolare alla cura e mantenimento del palazzo condominiale, ricorda il residente al quarto piano con cui c’era più confidenza nel parlare: era lui a sollecitare interventi di maquillage dei vari ambienti, quando questi si rendevano evidenti nella necessità.

Guidava una vecchia Mercedes blu e con quella l’86enne era solito accompagnare la sorella Nadia dal medico o, al mattino presto, recarsi a fare la spesa. Le incombenze necessarie alla quotidianità. Celibe lui, nubile la sorella, secondo quanto si è potuto ricostruire, entrambi i fratelli Bozina erano migrati in più giovane età negli Stati Uniti per lavoro. In tempi diversi erano poi rientrati in Italia. Entrambi non avevano figli. Lei, capelli grigi, alta, occhi castani, aveva vissuto, prima di trasferirsi nel 2020 in piazza Dante a Monfalcone, vent’anni a Staranzano, in via Parini. Il fratello, invece, aveva abitato anche a Grado. Ogni tanto Nadia era scesa a bere un caffè al bar con vetrate all’angolo tra via Roma e via Garibaldi. Faceva fatica a deambulare, ma qualcuno, nel locale, l’ha ricordata, ieri, esprimendo smarrimento nel leggere di così drammatici e impensabili fatti. —

Ti. Ca.

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