«Nessuna risposta strutturata alla questione dei profughi»

La Provincia chiede alla Prefettura di intercedere nei confronti dell’amministrazione comunale per prorogare la permanenza di Medici senza frontiere. Lo fa attraverso una lunga nota l’assessore...

La Provincia chiede alla Prefettura di intercedere nei confronti dell’amministrazione comunale per prorogare la permanenza di Medici senza frontiere. Lo fa attraverso una lunga nota l’assessore comunale al Welfare Ilaria Cecot che risponde alle dichiarazioni del viceprefetto Gulletta.

«Seguo la situazione dei richiedenti asilo sin dal lontano dicembre del 2013, in stretta collaborazione con Don Paolo Zuttion, Ics e le associazioni Insieme con Voi e Tenda per la Pace. Questa, è una situazione a cui, lo ribadisco, non si sono date ancora risposte organiche e strutturate in ottemperanza della legge. Le oltre 700 persone assistite dalla Prefettura sono di fatto, escluso l’allargamento insensato del Cara, anzi la riapertura dell’ex-Cie - non sono null’altro che i posti che già c’erano, compreso il Nazareno, nato a seguito della chiusura della tendopoli di via Brass. I Comuni che accolgono - attacca Cecot in una nota - lo fanno per il diffondersi, ancora da potenziare, di una cultura dell’accoglienza. Politiche, mi si consenta, messe in atto dalla Rete provinciale immigrazione e dal lavoro costante di Schiavone e Zuttion sul territorio, non certo dalla Prefettura e neanche dalla Regione. I bandi proposti dalla Prefettura, sia sotto la guida del prefetto Alberti che sotto la guida di Zappalorto, non hanno prodotto un solo nuovo posto, oltre ad essere gli stessi in netta contraddizione con il modello di accoglienza diffusa scelto dal territorio provinciale e regionale».

Rimarca Cecot: «Le grandi concentrazioni di richiedenti asilo sono l’antitesi dall’accoglienza diffusa. Il lavoro, preziosissimo ed indispensabile, svolto da Msf, Caritas e dei volontari di “Betlem” ed “Insieme con voi” di fatto supplisce a quanto disposto al capo I, articoli da 8 a 12 del Dlg 142/2015 in particolare al punto: “La fase di prima accoglienza è assicurata in centri governativi” ed è, come il viceprefetto ben sa, totalmente autofinanziato. Nel mio recente intervento, ho posto delle domande a cui tutti vorremmo avere risposta. La Prefettura ha intenzione di intercedere nei confronti dell’amministrazione comunale per prorogare la permanenza di Msf? Perché i trasferimenti operati in questi tempi, condivisibili sia chiaro, sono stati possibili solo perché avete avuto il tempo di organizzarli, senza la responsabilità di avere delle persone che, al gelo dell’inverno, dormivano per strada o sul fiume? Fiume che ha già fatto un morto, lo ricordo. Gulletta non c’era, ma noi sì, quando è morto un ragazzo pakistano per la nostra incapacità di accogliere. Msf è di fatto la hub di cui Gorizia necessita, lo diciamo da anni. Inoltre, la Prefettura ha intenzione assumersi le proprie responsabilità nella gestione del campo di Msf? Ovvero, fino a quando dovrà essere la Caritas a pagare gli allacciamenti? Fino a quando dovranno essere i volontari a cucinare e raccogliere cibo ed indumenti, impiegando il loro tempo, dopo aver già lavorato, per fornire un minimo servizio di accompagnamento a queste persone? Ecco, queste sono le domande che tutti ci facciamo, alle quali vorremmo venisse data risposta per non continuare a navigare a vista. Concludo, dicendo, come Gulletta sa, che la Prefettura può revocare l’accoglienza agli ospiti di Gradisca e del Nazareno ma non certo per quelli che non accoglie al San Giuseppe, al Faidutti e nelle strutture della Madonnina», conclude l’assessore provinciale.

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