Niente più autorizzazioni per aprire un agriturismo

TRIESTE. Una nuova disciplina per il settore agricolo. La giunta regionale ha approvato ieri il disegno di legge che reca “Disposizioni di riordino, semplificazione e razionalizzazione in materia di risorse agricole e forestali, bonifica, caccia e pesca”, composto da 119 articoli.
La semplificazione riguarderà in particolare gli agriturismo: per avviare questo tipo di struttura sarà sufficiente la segnalazione certificata di inizio attività, invece dell'attuale autorizzazione comunale.
Sarà inoltre possibile avviare il recupero dei terrazzamenti sul ciglione carsico e di molti prati in montagna, attraverso una rideterminazione da dieci a vent’anni del termine entro il quale le aree nelle quali è in atto un processo di rimboschimento naturale non vengono considerate bosco.
Questa norma permetterà di non considerare come aree boschive (soggette a vincolo paesaggistico) i terrazzamenti artificiali e i prati coinvolti in processi di rimboschimento naturale.
Il disegno di legge contiene anche la riorganizzazione dell’Ersa, indirizzando l’Agenzia regionale prioritariamente a ricerca, sperimentazione, orientamento, formazione e aggiornamento, supporto e assistenza tecnica, ma anche promozione dei prodotti dell'enogastronomia in collaborazione con Turismo Fvg.
Ieri la giunta regionale ha inoltre approvato un provvedimento, proposto dall’assessore alla Protezione civile Paolo Panontin, che stanzia 1,18 milioni a favore di chi, a causa del maltempo che ha colpito il Friuli Venezia Giulia tra gennaio e febbraio, è stato costretto a utilizzare pompe idrauliche per l'eliminazione dell'acqua dagli alloggi e dai locali allagati. Potranno essere rimborsate, per un importo non superiore ai 3mila euro, le spese per l'acquisto, il noleggio e la riparazione delle pompe, per il consumo di carburante o energia elettrica indispensabili per l'utilizzo di tale strumentazione e per le attività di sanificazione dei locali allagati.
Approvata infine la cosiddetta scheda di attività per lo sviluppo delle filiere produttive in area montana, prevista nell'ambito dei programmi reginali relativi al Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013, finanziato con 13,5 milioni statali e regionali. Le risorse sono riservate a interventi nei territori montani delle province di Gorizia, Pordenone ed Udine (Carnia, Gemonese-Canal del Ferro-Val Canale, Pordenonese, Torre-Natisone-Collio) per favorire e consolidare i processi d'innovazione e riconversione produttiva, per la ristrutturazione e l'ammodernamento delle strutture ricettive alberghiere, l'avvio di progetti pilota, anche in partnership pubblico-privato, di prodotti innovativi, per la realizzazione di opere pubbliche al servizio delle attività produttive. (r.u.)
Riproduzione riservata © Il Piccolo