Niente stop ad acqua, luce e gas a chi è povero e non può pagare

Le compagnie non staccheranno le forniture a quelle famiglie morose segnalate dai Servizi sociali per comprovati stati di difficoltà: la misura ha la firma di Grilli
Lasorte Trieste 17/05/16 - Via Mazzini 25, Sportelli Servizi Sociali del Comune
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Le forniture di acqua, gas e luce non verranno sospese nel caso in cui a non pagare le bollette sia una famiglia economicamente svantaggiata. È la misura proposta dall’assessore al sociale Carlo Grilli e approvata nei giorni scorsi dalla giunta. Si prevede possa interessare quasi 500 famiglie nel 2020. L’accordo viene reso noto dal Comune lo stesso giorno in cui il vicesindaco Paolo Polidori presenta il nuovo bilancio assieme ai capigruppo del centrodestra (vedi articolo in basso), annunciando riduzioni fiscali per i commercianti in arrivo e il blocco all’aumento delle tasse. Salvo la Tari, punto su cui il M5s coglie la palla al balzo per attaccare la giunta.

Ma andiamo con ordine. Con l’approvazione della delibera sull’agevolazione alle famiglie, la giunta ha dato il via libera alla firma dei protocolli d’intesa con le aziende aderenti. I testi degli accordi sono in fase di elaborazione da parte degli uffici e sono attesi a giorni. Gli interlocutori sono AcegasApsAmga in qualità di gestore del servizio idrico integrato, con le società di vendita di energia elettrica e gas EstEnergy ed Hera Comm Nord Est, attive sul territorio comunale. Il Comune però apre le porte anche ad accordi con ulteriori operatori.

Con tali accordi le società si impegnano a non procedere ad azioni di recupero credito che comportano il distacco o la riduzione delle forniture nei casi segnalati dai Servizi sociali comunali. Nello specifico, il servizio trasmetterà un riscontro scritto alle singole società in cui indicherà la disponibilità di sostegno alla persona in carico con un contributo economico pari almeno al 50%. Se il contributo sarà insufficiente, i Servizi sociali concorderanno un piano di rientro in sei rate direttamente con il cliente (in casi particolari le rate potranno arrivare a nove). Gli utenti con Isee compreso fra 8.256 e 15 mila euro (o fino a 20 mila per le famiglie con quattro o più figli a carico), potranno richiedere rateizzazioni di pagamento direttamente alle società, dopo che i Servizi sociali avranno provveduto a segnalarne i nominativi.

Non è la prima volta che si ricorre a simili strumenti. Il Comune riferisce che nel triennio passato sono stati erogati contributi complessivamente a 1.437 nuclei familiari (con una media annua di 479 famiglie) per un totale di 523 mila euro (circa 174 mila euro l’anno).

Passiamo al bilancio. Nella conferenza stampa di ieri Polidori ha annunciato: «Non ci sarà nessun aumento della pressione fiscale nel 2020, a parità di servizi». Il vicesindaco ha assicurato anche che «resteranno le detrazioni sulla pubblicità, che saranno applicate sia ai piccoli che ai grandi esercizi».

Il discorso cambia però sulla Tari: «Non possiamo più intervenire sulla tassa rifiuti le cui tariffe, in barba all’autonomia, non sono definite da noi ma dall’Autorità unica per i servizi e i rifiuti». Il Movimento 5 Stelle rigetta la tesi polidoriana: «Assurdo colpevolizzare l’Ausir per l’aumento della tassa sui rifiuti», dice Paolo Menis: «In quattro anni questa giunta si è del tutto disinteressata al problema dei rifiuti. Il costo di raccolta e smaltimento può essere ridotto ma c’è bisogno di un assessore che ci lavori costantemente e non solo per qualche giorno ogni anno».

Al contempo anche il gruppo di Fratelli d’Italia, composto da Salvatore Porro, Claudio Giacomelli e Gabriele Cinquepalmi, chiede un aiuto al commercio, considerata la pressione derivante dall’epidemia: «Chiediamo al Comune di attivarsi per predisporre, in accordo con Regione ed Esatto, un piano urgente e straordinario di sospensione del pagamento di tutti i tributi locali riferibili alle attività produttive di qualsiasi genere incidenti sul territorio comunale». —



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