Non emetteva gli scontrini, chiuso negozio cinese

In cinque anni non hanno emesso quattro scontrini. E venerdì la Guardia di Finanza, accertato il fatto, ha disposto la chiusura del negozio. Ancora una volta al centro della rete di controlli delle Fiamme gialle è finito un negozio di abbigliameto gestito dai cinesi nel Borgo Teresiano.
Maglioni, borse, biancheria e scarpe venduti senza emettere gli scontrini fiscali. Per il locale è stato disposta una sospensione temporanea dell’attività per tre giorni. Domani mattina gli uomini e le donne con gli occhi a mandorla che ci lavorano alzeranno di nuovo le serrande.
I controlli della Guardia di finanza nei confronti dei negozi cinesi stanno proseguendo da anni in maniera serrata. E per quell’ esercizio commerciale, in particolare, sono state rilevate ripetute violazioni rispetto all'obbligo di rilascio dello scontrino. Con precisione, nell'ultimo quinquennio, quattro distinte irregolarità
Oltre alle sanzioni comminate di volta in volta, le reiterate violazioni hanno portato a una segnalazione nei confronti dell'Agenzia delle Entrate. La Direzione regionale delle Entrate ha dunque disposto una sospensione temporanea dell'attività per tre giorni. E i finanzieri hanno posto sigilli sulle saracinesche del negozio che nelle vetrine espone manichini con indosso giubbotti, maglioni, giacche, sciarpe e cinture sia per uomo che per donna. Il negozio, intestato ad un imprenditore cinese, è uno di quelli più frequentati da triestini e da stranieri alla ricerca di capi d’abbigliameto, accessori e pelletterie a prezzo stracciato.
Le attività commerciali cinesi sistemate in Borgo Teresiano sono ancora molte. Alcune, che fino a pochi mesi fa proponevano capi d’abbigliamento, ora hanno convertito il negozio in una rivendita di accessori per la casa, articoli da regalo e per la pulizia. Sta riscuotendo notevole successo il nuovo negozio di casalinghi di ampia metratura aperto da cinesi in via San Francesco, negli spazi un tempo occupati dal ristorante self service Break. I triestini stanno facendo la fila per acquistare addobbi natalizi, luminarie, pentole e bicchieri.
Per la mancata emissione di scontrini, lo scorso 18 ottobre le Fiamme gialle avevano adottato lo stesso provvedimento anche nei confronti di due kebab.(l.t.)
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