Non vedente “a piedi” Tassisti al contrattacco

Poteva risolversi con la dotazione di un telo o di un aspirapeli, come acclamato a gran voce dal popolo del web. E invece il caso di Alessandra Piccolo, l’impiegata non vedente snobbata dai tassisti...
Poteva risolversi con la dotazione di un telo o di un aspirapeli, come acclamato a gran voce dal popolo del web. E invece il caso di Alessandra Piccolo, l’impiegata non vedente snobbata dai tassisti di Trieste perché il suo cane guida perde “troppi” peli, è tutt’altro che chiuso. Anzi. Quella che si prospetta adesso è l’ipotesi di una battaglia legale, ventilata dalla cooperativa Radio Taxi che ha definito le accuse del tutto «infondate» lasciando intendere, senza tanto parafrasare, di voler sentire il parere di un avvocato per mettere i puntini sulle “i”. «Valuteremo insieme al nostro legale il da farsi in merito alla vicenda» fa sapere il presidente della cooperativa Davide Secoli. Il riferimento è ad alcuni episodi segnalati da Alessandra Piccolo che, secondo il parere dei tassisti, andrebbe quantomeno ridimensionato. Fra questi, il comportamento di Gianfranco Pipan, alla guida del taxi numero 133. «Sono io ad essere andato “dritto”, come dice la signora. Ma non era certo mia intenzione evitarla. La cliente, che peraltro ho sempre accompagnato con piacere, ha chiesto alla farmacia di piazza Foraggi il numero civico, e le hanno risposto il “4”. A quel punto lei ha chiamato il taxi all’indirizzo di via Vergerio 4, quando invece si trovava in piazza Foraggi 4. Appena me ne sono accorto, ho fatto chiamare il tassista che in quel momento si trovava nella stessa piazza perché ci avrebbe impiegato meno tempo di quanto ce ne avrei messo io». È pur vero però che Alessandra Piccolo ha parlato di un insieme di casi che l’hanno convinta a sollevare la questione pubblicamente. «Noto che ultimamente sono sempre meno i tassisti disposti a venirmi a prendere», è quanto aveva assertito mercoledì.


Il caso ha provocato una sollevazione popolare nel giro di poche ore. Il popolo di Facebook s’è consumato i polpastrelli nell’esprimere la propria solidarietà nei confronti della non vedente. In suo appoggio si sono schierati sia il garante regionale per i diritti della persona, Walter Citti, sia il movimento animalisti del Friuli Venezia Giulia, per voce della coordinatrice Fvg Alessandra Marchi. Entrambi hanno fatto riferimento alla normativa nazionale: «La legge 37/1974 - scrive Marchi - garantisce alle persone con cane guida, che rappresenta gli occhi di chi non vede, l'ingresso gratuito in tutti i mezzi pubblici anche dove normalmente non sono ammessi i cani (taxi compresi). E la legge 67/2006 tutela le persone disabili da qualsivolglia discriminazione. Il movimento Animalista condanna ogni discriminazione che viene perpetrata nei confronti di una persona cieca e del suo cane guida». A questo pro, nella sede degli animalisti di Trieste, la Vanity Pet di viale d’Annunzio 44/B, è stata attivata una raccolta firme.


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