Nuova vita per il bull terrier già agli “arresti domiciliari”

CORMONS. Una storia a lieto fine, la prima di questo tipo in regione. Rudy, il bull terrier che era stato oggetto di un'ordinanza del sindaco in quanto il cane rappresentava una minaccia all’incolumità pubblica e per questo sottoposto a un rigido programma rieducativo, ha superato infatti tutti i test ed è stato affidato, due settimane fa, a un nuovo padrone, un single trentenne residente a Gorizia, che si occuperà di lui in questa fase sperimentale e propedeutica. Se il processo di rientro nella società si concluderà positivamente così come sta procedendo finora, si passera dall’affido a una vera e propria adozione.
A darne notizia è la delegata provinciale dell'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) Patrizia Munarin, che per prima, assieme a una equipe di esperti, aveva preso in carico il caso di Rudy. «Si tratta del primo caso di riuscita di un programma rieducativo in Friuli Venezia Giulia - sottolinea - che ci ha portato a ricevere i complimenti di vari enti che si occupano del benessere animale da tutta Italia. Rudy ha risposto bene lungo tutto l'iter procedurale che abbiamo dovuto seguire in un caso come il suo, e se anche quest'ultima parte, ossia l'affido, si concluderà positivamente così come tutto il resto del suo percorso, il piccolo Bull potrà riprendere pienamente una vita normale». Munarin racconta come si siano svolti questi mesi: «È stato un lungo periodo di recupero comportamentale, partito al canile privato "La Vallata" di Cormons, che ringraziamo davvero così come diciamo grazie alle tante persone che hanno contribuito a seguire e aiutare Rudy: la comportamentalista Laura Di Racca, l'avvocato dell'Oipa Alessandro Piacenza, i veterinari dell'Aas, l'educatrice Roberta, così come tutti coloro che hanno dato un aiuto economico donando quanto potevano a favore del recupero di questo splendido esemplare di Bull Terrier».
«Al canile di Cormons - prosegue - Rudy era arrivato da quello di Lucinico, dove non avrebbe potuto svolgere il percorso riabilitativo che invece ha potuto effettuare alla Vallata, dove è stato costantemente monitorato in tutti i suoi passi in avanti da un gruppo di tre esperti: i progressi si sono visti col tempo, e si è arrivati a questi giorni in cui Rudy ha potuto essere inserito in una vita di appartamento, il momento più delicato in queste operazioni di rieducazione. Per una decina di giorni non è uscito di casa, mentre da 48 ore abbiamo iniziato a fargli vivere gli ambienti esterni, facendo prima delle prove a contatto con dei volontari, che sono andate benissimo». In seguito a questa evoluzione positiva del comportamento di Rudy, l'equipe di esperti ha scritto al Comune di Cormons di «revocare l'ordinanza di pericolosità pubblica - aggiunge Munarin -. È una rara eccezione giustificata dal fatto che la prima perizia è stata compiuta solo dalla visura della gravità del morso (il cane aveva azzannato il suo ex padornre, ndr), ma come attuale detentrice del cane ho richiesto anche quella psicofisica. Grazie al coordinamento di più esperti siamo riusciti nell'intento di donare una seconda possibilità a questa creatura, che è stata considerata non mordace di natura: agisce in tal senso, proprio come tipologia della sua razza, solo se ritiene di essere nella necessità di difendersi. Nel caso di Rudy può aver contato il fatto che all'epoca del morso sentisse del dolore a una zampa: è quindi possibile che abbia agito proprio in ragione di questo fattore».
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