Nuova vita per la campana muta domani il battesimo di Angelica

Era una campana muta. Al cimitero di Mossa non suonava ormai da parecchi anni. Ma l’amministrazione comunale ha deciso, con la collaborazione della Parrocchia e con il prezioso supporto del “Grup cultural furlan scampanotadors”, di intervenire affinché si potesse tornare a sentire la sua voce. Tutto questo a coronamento della recente opera di recupero della cappella dedicata ai caduti e a tutti i fedeli defunti che, nel cimitero, riposano.
Da un attento controllo in loco e dalle verifiche di suono per l’elettrificazione, è emerso che l’anno di fusione della campana è il 1613. La nota musicale è un Do diesis o Re bemolle, il diametro è di 327 mm, l’altezza totale è di 430 mm ed il peso di 23,9 kg. Di questa campana non si conosce il fonditore ma la forma allungata è diversa dalle campane attuali, più tozze e corte. Nella parte superiore compare la scritta in latino “Et Verbum caro factum est et habitavit in nobis” (“Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”), frase che richiama all’Angelus.
Non risultando alcun dato negli archivi storici che faccia comprendere l’origine di questa campana, si ipotizza che la stessa, prima di essere installata nel cimitero a Mossa, potrebbe essere stata collocata sul campanile a vela del santuario di Santa Maria Regina dei Popoli nel Preval. Un’altra ipotesi porta alla sua collocazione sul campanile della Pieve di Zenta, come “campanella” che avvisava, all’epoca, l’inizio giornaliero della scuola come altre campanelle presenti ancor oggi su tanti campanili della zona.
Non essendoci notizie chiare e definitive, domani si procederà al “battesimo” della campana. Durante la messa delle 10 nella chiesa parrocchiale di Mossa, avverrà tale rito da parte dell’arciprete don Moris Tonso, con padrino Matteo Medeot e madrina Giuseppina Kodermaz, similmente a come avviene per tutti i battezzati. Il suo nome è Angelica, nome scelto per due motivi: il primo per la scritta incisa in latino che richiama l’Angelus, per tutti i rintocchi che ha fatto nei posti dove si ipotizza poteva essere stata collocata nella sua lunga storia; il secondo per il luogo ove sarà ricollocata, il cimitero, come a ricordare la preghiera che si dice al termine di ogni funerale prima dell’uscita dalla chiesa “In Paradiso ti accolgano gli angeli”, richiamando appunto gli angeli ed il Paradiso. I suoi rintocchi segnano inoltre le due giornate dedicate al ricordo dei santi e dei defunti, l’1 e il 2 novembre.
La campana è stata realizzata in una forma rinascimentale ispirata a forme più antiche tardo-medioevali. Caratteristiche principali sono lo sviluppo in altezza superiore al diametro di bocca, la calotta tondeggiante, il bordo di percussione arrotondato sia esternamente che internamente. Altra caratteristica: la campana presenta superiormente un’ampia corona a trifoglio per l’inserimento della ferramenta di aggancio al ceppo. —
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