Nuovi timori a Staranzano sul “tubone” e le fognature

I gruppi consiliari di Alternativa, M5S e Forza Italia sollecitano un incontro pubblico: «È calato il silenzio su quell’impianto». Preoccupa il possibile inquinamento marino
Di Ciro Vitiello
Bonaventura Monfalcone-15.04.2015 Visita al depuratore-Staranzano-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-15.04.2015 Visita al depuratore-Staranzano-foto di Katia Bonaventura

STARANZANO. Del “tubone”, la cosiddetta nuova “Dorsale goriziana”, non si sa più nulla. Serve un incontro pubblico con Irisacqua e con il Comune per far conoscere ai cittadini il progetto dell’importante opera pubblica e nello stesso tempo scacciare la preoccupazione in ordine all’inquinamento marino. Lo chiedono con insistenza i gruppi di opposizione Alternativa, Movimento 5 Stelle e Forza Italia per conoscere lo stato di fatto e gli sviluppi del progetto esecutivo e perché i cittadini «devono sapere».

L’impianto comprende gran parte delle fognature dei 25 Comuni della provincia e canalizza al futuro maxi depuratore di Bistrigna, a Staranzano, i liquami fognari isontini e quelli di Gorizia e Gradisca. Triplicherà l’attuale potenzialità, da 62.500 a 175.000 abitanti. Da circa un anno non ci sono stati più confronti dopo la presentazione del progetto di massima presentato nella sede a Bistrigna. Vi parteciparono fra gli altri il direttore generale di Iris Acqua, Paolo Lanari, l’amministratore unico dell’azienda, Miro Bolzan, e il sindaco di Staranzano, Riccardo Marchesan. Proprio alla vigilia dell’incontro, Adriano Ritossa di Alternativa e alcuni consiglieri isontini avevano presentato un elenco di “osservazioni” alla Regione dichiarando la loro preoccupazione per l’eventuale inquinamento del mare, oltre all’incognita su chi gravava la spesa dell’impianto.

I richiedenti attendono ancora risposte convincenti. Tutto è rimasto come illustrato allora. E cioè l’ipotesi del bando di gara per l’affidamento dei lavori entro i primi mesi del 2016 (costo previsto di poco più di 35 milioni), la conclusione dei lavori entro il 2019 e l’obiettivo di eliminare tutti gli scarichi fognari che oggi vanno nell’Isonzo. «Anche se non è un’opera direttamente a carico del Comune – afferma Daniele Deiuri del M5S – l’amministrazione non ha neanche citato nel recente Dup (Documento unico di programmazione) presentato in Consiglio comunale, che questo collettore fognario che da Gorizia passa per Gradisca, arriverà fino al depuratore di Staranzano. Inoltre non c’è mai stata a riguardo alcuna riunione pubblica – aggiunge il grillino - per informare i cittadini e renderli partecipi della scelta che la passata amministrazione ha fatto e che l’attuale ha accettato nel silenzio generale. A parte un passaggio in commissione congiunta, nulla è stato fatto. Al proposito segnalo solo un dato: attualmente lo scarico a mare in caso di eccessiva pioggia o mal funzionamento del depuratore è di 320 litri al secondo. Cosa accadrà con l’arrivo del “tubone” quando passeremo a 1.201 litri al secondo di acque fognarie non trattate? Credo – sottolinea Deiuri – che i cittadini debbano essere informati correttamente su cosa vanno incontro e se l’opera possa comportare inquinamento proprio nel tratto di mare antistante il Lido di Staranzano. Una spiaggia che purtroppo a oggi è abbandonata dal Comune».

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