“Nuovo” Monte dei pegni dalla proprietà alla sede I clienti restano migliaia

Lo sportello ex Unicredit, ora dell’austriaca Dorotheum, trasferito in via Battisti 4 Anelli, collane, bracciali in cambio di un prestito. Solo il 5% non recupera i preziosi
Foto Bruni Trieste 14.07.2018 Nuovo Monte dei Pegni-Via Battisti 4
Foto Bruni Trieste 14.07.2018 Nuovo Monte dei Pegni-Via Battisti 4



Anche lo sportello di credito su pegno triestino, fino al mese scorso in mano a Unicredit, è passato alla casa d’aste austriaca Dorotheum. Prova che questo strumento di finanziamento non muore mai. E la piazza del capoluogo giuliano in particolare è «importante», fa numeri «rilevanti» e pertanto «siamo molto contenti di aver aperto questa filiale». A parlare è Rainer Steger, vicedirettore di Custodia Valore spa, nata dalla cessione del ramo pegni di Unicredit, composto da 33 punti in tutta Italia, appunto alla celebre società con base a Vienna.

In via Battisti 4, e non più in via Silvio Pellico, continua il via vai di persone che ogni giorno si recano in questa sede per impegnare i propri gioielli e poter usufruire di questo servizio che non necessita di alcuna ulteriore garanzia a differenza di altri finanziamenti e mutui. Sono «migliaia e migliaia i clienti che bussano alla porta del nostro punto triestino». Qui sono rimasti anche gli stessi dipendenti che prima lavoravano in Unicredit: due stimatori e un cassiere. «In generale dovremmo garantire l’assoluta continuità del personale, in modo che i clienti vedano facce a loro note, se possibile. Non solo a Trieste», precisa Steger.

I prestiti che normalmente vengono attivati riguardano in media mille euro a polizza, anche se la stessa persona può avviare più contratti. Con la comodità, rispetto a prima, ed è questo l’unico legame “commerciale” che resta ancora tra Dorotheum e Unicredit, che è possibile richiedere il rinnovo della polizza in qualsiasi banca del gruppo su tutto il territorio nazionale, anche se non si è clienti, mentre l’oggetto resta custodito comunque nella cassaforte della spa viennese. Gioielli di famiglia, che magari hanno un valore importante ma che in mano non danno alcun frutto in termini di liquidità, impegnati possono invece aiutare a pagare qualche conto in rosso. Anche se in tempi rapidi è facile attivare un finanziamento c’è comunque un costo: Dorotheum ha mantenuto il tasso del 16,71% di Unicredit. Cifre considerevoli nell’era del denaro facile della Bce.

Tranne le pellicce, che a Trieste non possono essere valutate, solitamente sul banco dello stimatore finiscono anelli con pietre preziose, braccialetti, collane, orecchini che, nel 95% dei casi, vengono sempre riscattati. Solo il 5% delle persone, dunque, non riesce poi a recuperare la somma dovuta per riprendersi l’oro momentaneamente ceduto. E quei preziosi ecco che confluiscono in una delle sedi in cui prima Unicredit, ora Custodia Valore spa, organizza delle aste: Milano, Roma, Palermo, Catania. E visto che Dorotheum è stata anche il primo Monte di Pietà della storia austriaca oltre che fungere da casa d’aste – nata nel 1707 per volere dell’imperatore Giuseppe I d’Asburgo –, metterà a disposizione la propria esperienza in entrambi i campi.

«Siccome la nostra expertise di Vienna è importante, la sfrutteremo anche per migliorare la gestione delle aste nelle diverse parti d’Italia – afferma Steger –. Sempre con l’ottica di cercare di vendere al meglio gli oggetti». La nuova sede triestina di via Battisti 4 (il trasferimento era già stato previsto da Unicredit per portare l’ufficio in una zona ancora più centrale) sostituisce quella di via Pellico, dove restano degli uffici di Unicredit chiusi però al pubblico. —



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