Oggi i funerali di Montanari. Giocò nell’Udinese con Zoff e Selmosson
VILLESSE
Verranno celebrati oggi alle 11 nella chiesa di Villesse, i funerali di Onorio Montanari, classe 1945, che dopo lunga malattia si è spento giovedì pomeriggio all'ospedale di Palmanova, dove stamattina la salma resterà esposta fino all'ora del funerale. Personaggio molto noto nel mondo calcistico friulano, per la sua lunga militanza come giocatore e istruttore, aveva iniziato a tirare i primi calci nelle fila del Villesse per passare poi, nella stagione 1960-61, in forza al Pieris, allora ai vertici del campionato di regionale di Eccellenza. L'anno dopo venne prelevato dall'Udinese e nella stagione 1962-63 fece parte della rosa della prima squadra per la sua ottima visione di gioco e il tempismo, che erano le sue doti migliori di centrocampista. Nella stagione 1963-64, sempre con l'Udinese e con Dino Zoff in porta conquistò il titolo di "Campione d'Italia Primavera" . Con la formazione maggiore dell'Udinese ha esordito durante una tournee in Svezia, accanto a grandi nomi della storia bianconera: Selmosson, Segato, Burelli, Carosi e Braida, l'attuale ds del Milan. Nel 1965-66 Onorio ha disputato quattro gare con l'Udinese in serie C, poi il servizio militare e il trasferimento, nella stagione 1967-68, alla Saici di Torviscosa in serie D, con cui disputò tre campionati. Nel 1970 venne assunto dalle Ferrovie dello Stato e si trasferì in Veneto rinunciando così ai sogni di gloria calcistica per indossare nuovamente la casacca del Villesse per sei consecutive stagioni, diventando il signore del centrocampo giallo-rosso, prima di abbandonare l'attività e diventare istruttore calcistico delle giovanili. «Molto paziente - lo ricorda con commozione Gianpaolo Burgnich, attuale presidente del Villesse - Onorio aveva un carattere ironico ed era sempre pronto alla battuta». Buon psicologo, si è fatto apprezzare da intere generazioni di calciatori. «Ha gioito per i successi dell'ultimo decennio della squadra giallorossa - aggiunge Burgnich - così come ha sofferto per quest'ultima difficile stagione, prima della malattia». Gravato dal male, ha seguito le ultime gare del Villesse dentro l'autovettura accanto alla rete di recinzione. Lascia la moglie Rosanna e le figlie Emanuela e Luisa, oltre agli amici, i tifosi, la dirigenza e la squadra del Villesse Calcio, che lo salutano con sentimenti di grande amicizia e stima sapendo. Conclude Burgnich: «Il suo ricordo rimarrà a lungo impresso nelle menti di chi lo ha conosciuto». (e.c.)
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