Ogs conferma Del Negro direttore generale «Buona scienza e lavoro stabile le priorità»

l’incarico
«Ogs deve essere un ente in cui si fa buona scienza e si creano posti di lavoro. Questo è per me l’obiettivo più importante». Parola di Paola Del Negro, riconfermata direttore generale dell’Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica sperimentale per il quadriennio 2021-2025. L’Istituto scommette dunque ancora una volta sulla scienziata friulana, laureata in Scienze biologiche, componente del Collegio di dottorato in Biologia ambientale dell’Università di Trieste. Correlatore di 40 tesi sperimentali, vanta una lunga esperienza come ricercatrice anche al Laboratorio di Biologia marina, è stata prima direttore della Sezione di ricerca di Oceanografia di Ogs e poi, nel 2018, direttore generale dell’ente, nomina riconfermata ieri. Di particolare interesse sono i programmi di ricerca nazionali e internazionali, nonché i progetti europei che hanno visto Del Negro assumere anche l’incarico di coordinatore. Sono, infatti, oltre 30 le campagne cui ha preso parte nel mare Adriatico, mentre tre quelle nel mare di Ross (in Antartide) in cui ha svolto il ruolo di responsabile dell’unità operativa.
«La conferma di Paola Del Negro attesta quanto per Ogs sia fondamentale garantire le stesse opportunità a uomini e donne nelle posizioni di governance - afferma Nicola Casagli, presidente dell’Ogs -. Inoltre l’ente potrà avvantaggiarsi delle sue competenze ed esperienza già maturate come direttore generale». Del Negro ringrazia per la fiducia che le è stata accordata e spiega che nei prossimi anni proseguirà le attività avviate nel corso del suo primo mandato, «che si era aperto nel 2018 - ricorda - con la formalizzazione delle stabilizzazioni di 35 persone. Una grande soddisfazione per me: è uno dei processi che mi piacerebbe portare avanti. Il personale complessivamente impiegato è di 300 persone, quasi al 50 per cento donne e, soprattutto negli ultimi anni, abbiamo avuto molti studenti di dottorato provenienti da università estere. È un ottimo segnale, che va nella direzione di consolidare Ogs come fonte di lavoro di qualità». Sulla questione di genere nella scienza spiega: «C’è ancora lavoro da fare, perché le donne nelle posizioni di vertice non sono molte, quindi sono doppiamente contenta per questa mia nomina». Poi aggiunge: «Lavorerò anche per favorire l’integrazione del comparto amministrativo con quello della ricerca, al fine di rafforzare lo spirito di appartenenza al nostro ente che ricopre un ruolo strategico perché unisce le competenze su terra e mare». —
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