Oltre alla Collodi sarà demolita anche la scuola primaria Sauro

Comunque vada, non sarà più come prima. Scordatevi la Sauro nell’attuale fisionomia: è destinata a essere abbattuta. I costi per demolire il piano superiore della vecchia elementare – oggi si chiama scuola primaria – di Panzano, rione operaio, superano quelli di una ricostruzione ex novo. E dunque si profila, per la riqualificazione del plesso scolastico, un’operazione simile a quella a suo tempo imbastita per il palazzo municipale. Analogamente, per il tipo di cantiere e la durata dell’intervento, è assai probabile che gli scolari saranno costretti a un temporaneo trasloco (come già avvenuto a seguito del crollo di un controsoffitto nel 2011), ma il ragionamento è di la da venire, perché l’operazione andrà in porto appena a fine 2020.
Dalla demolizione della Sauro, comunque, pare non si possa prescindere. Per una serie di ragionamenti intavolati con gli uffici tecnici, che a lungo hanno studiato la complessa situazione.
Il fatto è che la Sauro, così come concepita oggi negli spazi, funziona solo a metà: una parte dell’ampio edificio, infatti, per problemi strutturali è inaccessibile e inutilizzata. Appunto il piano superiore. Ciò determina riverberi non solo sui costi energetici, per esempio, ma anche sullo sfruttamento delle potenzialità dell’immobile, dal momento che l’attività didattica è per forza di cose tutta concentrata al primo piano. Il sindaco Anna Cisint aveva proposto ai tecnici l’eliminazione del livello superiore e uno sviluppo incentrato diversamente, ma alla fine, dalle prime analisi, pare che costi di più tale intervento che ricostruire la scuola. Sicché questa sarà, alla fine, la mission. Un edificio riqualificato e fruibile al 100% consentirà d’altro canto al Comune di aumentare l’attuale disposinibilità di posti: al momento figurano solo cinque classi, una sola per fascia d’età, dalla prima alla quinta, per meno di un centinaio di bambini.
«Sono emersi – spiega Cisint – problemi di criticità della struttura, ovviamente non per la parte attualmente impiegata, del tutto sicura, e dunque ci vedremo costretti a ripetere l’operazione fatta alla Collodi. Abbatteremo l’edificio e lo ricostruiremo ex novo, inserendo nuovi impianti per l’efficientamento e il risparmio energetico della struttura». Intanto è partita la progettazione per lo studio su come fare «per arrivare all’obiettivo posto». «Chiederò alla Regione i fondi su due fronti – chiarisce – quello legato al potenziamento energetico e alla sicurezza antisismica. Alla fine Monfalcone avrà una scuola nuova». I tecnici stanno già stendendo ipotesi su come gestire il periodo del cantiere, che si profila impegnativo: lo spostamento degli alunni potrebbe avvenire sulla vicina Giacich. Scelta favorita dal fatto che creerebbe meno disagi alle famiglie. Più remota, ma non escludibile, la creazione di un polo alternativo al Centro giovani. Ma sembra vi siano anche altre idee.
Il Comune, come detto, ha dato l’incarico a un tecnico per compiere tutte queste valutazioni. La ristrutturazione e l’efficientemente energetico della primaria Sauro porteranno la scuola da una capienza attuale di 99 a 240 alunni. L’inizio dei lavori non è comunque ancora definito e dipenderà dai finanziamenti della Regione, anche per l’adeguamento antisismico e il rispetto delle normative di sicurezza, quindi a copertura di un quadro economico complessivo di rilievo. —
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