Omicidio Cerana condanna confermata dalla Corte suprema

FIUME. La Corte suprema della Croazia, respingendo all'unanimità l'appello presentato dal sessantenne Dominko Radić, ha confermato i 20 anni di carcere a suo carico: si tratta di uno dei due assassini del turista italiano Pierangelo Cerana, manager della Whirlpool in pensione, residente a Olgiate Olona (Varese), picchiato a morto nel 2007 mentre si trovava nel campeggio Konobe situato tra Ponte e Besca, sull'isola di Veglia. I giudici hanno bocciato la richiesta di Radić (l'altro assassino, Branko Musa, 62 anni, non è ricorso in appello contro i 20 anni di reclusione), ritenendola immotivata e sentenziando che non si farà un processo bis per la vicenda di 12 anni fa.

Cerana si era recato a Veglia per un periodo di vacanza soggiornando a bordo del proprio camper nel camping di Konobe dove già era stato diverse volte. Il 5 maggio 2007, Radić e Musa avevano bussato alla porta del camper tra le 21 e le 23. Quando Cerana aveva aperto, era stato colpito al capo dalla pistola impugnata da Radić e poi legato e imbavagliato: i due malviventi lo avevano picchiato duramente per farsi consegnare denaro e carte di credito. L'italiano aveva indicato il luogo in cui li teneva, poi era svenuto. Sei giorni più tardi era deceduto all'ospedale di Fiume per le gravi lesioni riportate.

Musa era stato arrestato due mesi dopo, mentre Radić era stato catturato nell'agosto 2007 in Austria. Non era stato subito estradato in Croazia ma consegnato alla polizia olandese: in quel Paese aveva scontato due anni di carcere per rapina. —

A.M.

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